7/3/2007
Denuncia da parte della Croce Rossa Internazionale di gravissime violazioni delle norme umanitarie internazionali

Il presidente della la croce rossa internazionale ha pesantemente denunciato le gravissime violazioni delle norme umanitarie internazionali da parte della giunta militare birmana nei confronti di civili e detenuti.

Con una rara decisione - considerata la tradizionale riservatezza diplomatica - il Presidente del Comitato Internazionale della Croce Rossa (ICRC), Jakob Kellenberger ha condannato duramente le violazioni delle norme umanitarie internazionali, l’utilizzo di detenuti come lavoratori e portatori forzati per le forze armate, gli arresti arbitrari le uccisioni, le deportazioni e la distruzione in larga scala di scorte alimentari da parte dell'esercito birmano e altri abusi gravissimi commessi da parte del governo birmano contro i civili e i detenuti e ha chiesto che il governo assuma misure urgenti per porre fine a tali violazioni e prevenga la loro recrudescenza.

“L’utilizzo persistente di detenuti come portatori per le forze armate è una questione di grave preoccupazione umanitaria. Le azioni delle autorità hanno prodotto immense sofferenze per migliaia di persone nelle aree di conflitto” ha dichiarato. Kellenberger. “ la Croce Rossa ha ripetutamente attirato l’attenzione su questi abusi ma le autorità non le hanno fermate.”

I risultati sottolineati di seguito si basano su osservazioni fatte dai delegati della Croce Rossa e numerose prove di abusi raccolte dalla Croce rossa nel corso di interviste private con migliaia di civili e detenuti prevalentemente tra il 2000 e il 2005. abusi sistematici contro detenuti e civili sono la fonte primaria di grave preoccupazione.

Abusi contro detenuti
Con il vigente regime carcerario messo in piedi dal governo, ogni anno migliaia di detenuti sono stati obbligati a “sostenere” l’esercito come portatori.. questa pratica istituzionalizzata e diffusissima ha portato frequentemente ad abusi dei prigionieri e li ha esposti ai pericoli di un conflitto armato. Motli detenuti utilizzati come portatori forzati hanno sofferto di esaurimento delle forze fisiche e malnutrizione e sono stati vittime di trattamenti degradanti. Alcuni sono stati uccisi.

“La pratica nota come lavoro forzato persiste oggi nonostante le numerose denunce fatte dalla ICRC. E costituisce una delle maggiori violazioni delle norme previste dalla legislazione umanitaria internazionale” ha dichiarato Kellenberger.


Abusi contro i civili
L’esercito birmano ha commesso ripetuti abusi contro uomini, donne e bambini che vivono in comunità soggette al conflitto armato al confine tra Tailandia e Birmania. Questi abusi includono distruzioni in larga scala di scorte alimentari e di mezzi di produzione. Le forze armate hanno ristretto pesanteetne la bertà di movimento in queste aree rendendo impossibile ai contadini di lavorare nei campi. Questo ha prodotto un impatto enorme sulla economia locale aggravando la già precaria situazione umanitaria. Inoltre l’esercito ha commesso numerosi atti di violenza nei confronti delle popolazioni che vivono in queste aree, compreso omicidi e ha sottoposto la gente ad arresti e detenzione arbitrarie. Hanno anche forzato gli abitanti dei villaggi a sostenere le operazioni militari o a lasciare le loro case.

Il comportamento e le azioni delle forze armate hanno contribuito a creare un clima di costante paura tra la popolazione ed hanno forzato migliaia di persone ad andare ad ingrossare il numero dei rifugiati interni o a fuggire dal paese.
”gli abusi ripetuti commessi contro uomini, donne e bambini che vivono lungo il confine tra Birmania e Tailandia viola molte delle norme della legislazione umanitaria internazionale” ha dichiarato Kellenberger.


Rifiuto del governo ad iniziare un dialogo
Nonostante le richieste ripetute da parte del Comitato Internazionale della Croce Rossa, le autorità hanno rifiutato costantemente di aprire una discussione seria su tali abusi al fine di porre fine a tale situazione” ha dichiarato il >Presidente dell’ICRC. Inoltre le crescenti pesanti restrizioni imposte all’ICRC da parte del governo ha reso impossibile la libertà di movimento per i funzionari della organizzazione, nelle aree interessate e ha reso impossibile la consegna degli aiuti dati unicamente per scopi umanitari e apolitici. Dalla fine del 2005 le autorità hanno anche impedito alla ICRC di visitare i luoghi di detenzione, secondo le procedure usuali, che includono la effettuazione di interviste private con i detenuti.

“La continuazione di questo stallo con le autorità birmane ha costretto l’ICRC ad adottare misure eccezionali rendendo pubbliche queste preoccupazioni” ha dichiarato il Presidente Kellenberger “ l’organizzazione utilizza un dialogo confidenziale e bilaterale come mezzo preferenziale per raggiungere i risultati. Comunque questo presuppone che le parti di un conflitto vogliano intraprendere una discussione seria e tenere in considerazione le raccomandazioni dell’ICRC. Questo non è stato il caso con le autorità della Birmania e per questo l’ICRC ha deciso di parlare pubblicamente. “

“Chiedo con urgenza al governo birmano di interrompere tutte le violazioni della legislazione umanitaria internazionale e di assicurare che tali violazioni non avvengano più. Vorrei anche ricordare a tutti gli stati che hanno ratificato le Convenzioni , che sono tenuti a rispettarle” il ICRC è pronto a fare qualsiasi cosa in suo potere per portare avanti le sue attività umanitarie per il popolo birmano che necessita di assistenza , secondo il mandato riconosciuto internazionalmente secondo le Convenzioni di Ginevra, gli statuti della Croce Rossa Internazionale e il Red Crescent Moviment e le procedure operative di prassi.