Il sistema
economico birmano è strettamente controllato dalla giunta militare e
tale controllo raggiunge tutti i livelli dell’economia. E’ impossibile
fare affari in Birmania senza produrre profitti per il
governo.L’economia è controllata da imprese statali e quelle private da
militari del regime. Il governo continua a creare ministeri e
organizzazioni civili sotto il suo controllo.
La legge sulle imprese di proprietà statale del 1989
dà al governo il diritto di controllare almeno 12 aree chiave dei
settori economici.L’esercito controlla imprese industriali, commerciali
e finanziarie. Imprese private possono esportare solo previa
autorizzazione dell’Union of Myanmar Economic Holding o Myanmar
Agriculture Produce training, che riceve l’11% di commissione sulle
transazioni. Tali imprese sono gestite dal Ministero della Difesa.La
tendenza prevalente è quella di aumentare le esportazioni, soprattutto
di Gas verso la Tailandia.
UTILIZZO DELLE RISORSE PROVENIENTI DA INVESTIMENTI
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Sostegno dell’esercito. L’esercito è
raddoppiato durante gli anni 90. vi è il più alto tasso di bambini
soldato al mondo: 130.000 e l’esercito ha le maggiori responsabilità
per il lavoro forzato., lo spostamento forzato, gli arresti arbitrari. .
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Corruzione: la Birmania è al 142° posto su 145 paesi.
SANZIONI ECONOMICHE
QUADRO DELLA SITUAZIONE:
LAVAGGIO DEL DENARO SPORCO.
IL SETTORE ABBIGLIAMENTO è il primo settore per il
lavaggio di denaro sporco. E per trasporto clandestino di droga. (
signori della droga legati alla giunta e investitori nel
tessile/abbigliamento). LEGNO: Legnami scavati per nascondere droga.
CINA: LA Cina ha
forti legami politici ed economici.: credito per 200 milioni $ per
costruzione centrale idroelettrica di Yeywa. Progetto costruzione
gasdotto. 2003 un miliardo di $. Esportazioni verso la Cina 170 milioni.
Tailandia: primo
Ministro e Shin Satellite Public Co. Firmato accordo per 12 milioni di
$ per rete telefonica in Birmania. IPSTAR satellite a banda larga per
350 milioni di $ di proprietà per il 53% del primo ministro.
Malesia: Razali, nviato speciale ONU,presiede IRIS Technologies e con involto nella vendita di tecnologie per passaporto elettronico.
Il 75% del redditto nazionale proviene
dall'agricoltura. i lavoratori sono concentrati generalmente nella
economia informale. Il salario medio è di 4/5 $ al mese e l’orario di
lavoro settimanale è di circa 48 ore più altre 12/15 di straordinario
medio settimanale al costo di 0,02 $ l’ora.
In molti casi i lavoratori devono corrompere i
militari per lavorare nelle multinazionali o possono essere assunti in
quanto sono legati a membri dell’esercito.
la giunta militare birmana continua a perpetrare una
costante violazione dei fondamentali diritti umani e del lavoro, in
spregio alle raccomandazioni e risoluzioni politiche assunte da governi
e istituzioni internazionali. E questo grazie anche al fatto che sino
ad oggi si sono attuate prevalentemente sanzioni di carattere politico e non economico, che permetterebbero di strangolare il potere politico ed economico su cui si regge la giunta militare birmana.
Tutte le più importanti organizzazioni e istituzioni internazionali e moltissimi governi concordano con il fatto che in questi sei mesi la giunta non ha mostrato alcun segnale credibile d’apertura,
che indicasse la volontà di un dialogo costruttivo con tutte le parti
interessate, per l’avvio di un processo di democratizzazione del paese.
Al contrario, siamo di fronte ad una costante pesantissima
violazione dei diritti umani, a violenze quotidiane sulla popolazione
inerme ed al diffuso utilizzo del lavoro forzato.
1) L’impostazione totalmente inaccettabile del
lavoro della Convenzione nazionale per la nuova costituzione, che non
prevede la partecipazione di tutti i gruppi e i partiti democratici a
partire dall’NLD.
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la permanenza agli arresti domiciliari della leader birmana Aung San Suu Kyi, e di migliaia di prigionieri politici
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le conclusioni negative cui è pervenuto il Consiglio d’Amministrazione dell’OIL,
la Risoluzione adottata solo pochi giorni fa dalla Commissione ONU sui
diritti umani, dimostrano che è tempo di assumere forti sanzioni
economiche mirate, ma efficaci.
Valore scambio nei primi 4 mesi del 2004 v registra importazioni per 13 milioni d’euro ed esportato per 0,6 milioni.
RICHIESTE AL GOVERNO ITALIANO
POSIZIONE COMUNE E E ITALIA: il governo deve definire le necessarie azioni politiche e operative per dare seguito in Italia alla Posizione comune.
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Verifica delle importazioni: al fine di
valutare la qualità dei rapporti economici e commerciali è necessario
avviare una analisi della quantità e qualità delle importazioni, in
stretta collaborazione con l’ufficio dogane; una valutazione dei flussi
turistici verso la Birmania, dei rapporti economici e delle joint
venture con imprese birmane.
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E’ inoltre necessario fare una valutazione
delle possibili triangolazioni e delle contraffazioni di etichette.
Infatti molti prodotti vengono rietichettati con marchi e etichette
europee e esportati via Tailandia, Singapore HK, corea, Messico. Altri
prodotti come il legno e i prodotti ittici surgelati sono senza
etichetta.
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Iniziative bilaterali attraverso le Ambasciate:
è importante che le reappresntanze diplomatiche svolgano una iniziativa
proficua a sostegno della identificazione di azioni forti e
dell’ampliamento della Posizione comune Europea: In Europa: soprattutto
in Francia, Germania, Austria.
In Asia : ed in particolare in India,
Tailandia, Malesia, Giappone, Filippine, Vietnam per convincere questi
paesi a cambiare posizione sostenendo attivamente il lavoro all’OIL e
dell’ONU per un serio processo di democratizzazione e per evitare che
la Presidenza ASEAN nel 2006 venga conferita alla giunta militare.
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Giugno Conferenza OIL: SOSTENERE il RAFFORZAMENTO delle SANZIONI ECONOMICHE e perché l’>OIL possa chiedere ai governi di:
Sostenere all’OMC, la modifica dei rapporti
commerciali con la Birmania e in modo da adottare le misure relative
all’art XX lett. A) protezione morale pubblica e b) protezione della la
vita o la salute umana e delle piante e animali d) prodotti di lavoro
di prigionieri.
Sostenere il rafforzamento degli uffici OIL in
Birmania (contributo finanziario anche italiano) e lettera Somavia ai
governi e imprenditori di interrompere gli investimenti privati con la
giunta e alle istituzioni e banche regionali di fare lo stesso.
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Banca Asiatica di Sviluppo interrompere finanziamenti ai programmi infrastrutturali che coinvolgono la Birmania:
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corridoio economico 2.8 miliardi $;
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corridoio economico Est/ovest: 2.5 miliardi $;
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telecomunicazioni 137 milioni $;
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commercio, investimenti, competitività; aviazione civile 4 milioni $.
ADB CREDITI PER 530 MILIONI A DICEMBRE 2003.
OCSE : UTILIZZO LINEE GUIDA OCSE
ECOSOC sostenere inclusione della questione birmania
nella prossima sessione e ottenere una risoluzione , come primo passo
per il Consiglio di sicurezza.
Valutare richiesta di opinione consultiva alla Corte internazionale di Giustizia.
Costituzione democratica: sostegno alle iniziative delle organizzazioni democratiche. (invito a Roma e seminario di lavoro riservato).
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Cooperazione allo sviluppo: Tsunami.
birmani in Tailandia. (progetto ISCOS)
necessità di finanziare un progetto per la formazione di leadership democratica.
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Aziende italiane: legname, tessile abbigliamento, pesca: Eni SNAM Progetti Margaritelli, Bedeschi
La CISL E LA POSIZIONE COMUNE DELLA UNIONE EUROPEA
La CISL ha ribadito al governo la necessità di un
rafforzamento della Posizione Comune, e di un bando generalizzato degli
investimenti in Birmania di tutte le imprese europee e delle loro
filiali e consociate superando le omissioni presenti nella attuale
Posizione Comune. In particolare:
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Si deve prevedere una proibizione generalizzata degli investimenti
in questo paese da parte di tutte le imprese europee e delle loro
consociate, come pure da parte dei cittadini europei, proibizione che
si dovrebbe attuare sia ai nuovi investimenti che a quelli già in atto,
prevedendo un obbligo a disinvestire.
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Tale divieto avrebbe dovuto essere rivolto a tutte le imprese europee
in tutte le imprese di proprietà dello stato birmano. Oltre ad un
obbligo generalizzato, dovevano essere incluse nell’allegato alla
Posizione Comune, alcune delle più importanti imprese di proprietà
statale, attualmente escluse ed in particolare il MOGE (Myanmar Oil and Gas Enterprise) che è una straordinaria risorsa economica per la giunta militare; le quattro banche
di proprietà dello stato (Centrali Bank of Burma, la Myanmar Foreign
Trave Bank, la Myanmar Investment and Commercial Bank e la Myanmar
Economica Bank) come pure la Myanmar Timber Enterprise e l’azienda di poste e telecomunicazioni.
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La posizione Comune attuale inoltre permette alle
imprese europee che operano ora in Birmania, di continuare ad operare,
“se l’estensione è obbligatoria secondo gli accordi conclusi con le
imprese di proprietà dello stato… prima della entrata in vigore della
Posizione comune”. Chiediamo pertanto che tale condizione sia
finalmente superata.
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Chiediamo inoltre una proibizione di tutte le importazioni verso l’Europa di tutte le merci o i servizi prodotti in Birmania e con particolare urgenza, la proibizione della importazione di merci prodotte da entità gestite o di proprietà dell’esercito, o ad esso legate o di proprietà di familiari e di personale militare, compreso prodotti di legname e pietre preziose, che sono gestiti da un monopolio statale.
4) Altrettanto importante è il divieto di trasferimenti finanziari internazionali e di transazioni da o verso la Birmania effettuati da cittadini, imprese o enti appartenenti alla Unione Europea.
5) Si deve inoltre garantire che armi prodotte in Europa non siano vendute in Birmania attraverso paesi terzi, come già in passato è avvenuto attraverso la Bulgaria, la Cina, l’India,m la Corea del Nord, il Pakistan, la Russia, la Serbia, Singapore, e l’Ucraina.