6/10/2022
FERMIAMO L’IMPICCAGIONE DI DISSIDENTI IN BIRMANIA
FERMIAMO L’IMPICCAGIONE DI DISSIDENTI IN BIRMANIA
ITALIA-BIRMANIA.INSIEME APS denuncia con indignazione il permanere ancora del silenzio delle istituzioni italiane ed europee di fronte all’ inaccettabile ordine di esecuzione di quattro condanne a morte per impiccagione, emesso dalla giunta militare birmana il 3 giugno scorso.
Le impiccagioni che verranno eseguite dalle autorità carcerarie nei confronti di quattro dissidenti, tra cui l'ex parlamentare della Lega Nazionale per la Democrazia Ko Phyo Zeya Thaw e l’attivista per la democrazia Ko Jimmy, veterano del movimento 88 Generation, sono una inutile e inaccettabile ritorsione nei confronti della opposizione democratica birmana e sono in palese violazione del diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della persona di cui all'articolo 3 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo.
ITALIA-BIRMANIA.INSIEME APS si appella al governo, alle forze politiche, sindacali, religiose, al mondo della cultura e del volontariato perché si mobilino per impedire l’esecuzione delle condanne a morte in violazione dei diritti fondamentali sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.
Bisogna interrompere la assuefazione alle logiche di guerra e della violazione impunita dei diritti umani fondamentali nel mondo. Logiche che rafforzano le dittature. Per questo ITALIA-BIRMANIA.INSIEME APS ritiene necessario attivare tutte le forze democratiche in una mobilitazione urgente.
ITALIA-BIRMANIA.INSIEME APS ha chiesto inoltre alla Presidente della Commissione Affari Esteri, Senatrice Stefania Craxi e al Presidente della Commissione Affari Esteri della Camera, On. Piero Fassino, di essere convocata con urgenza, per illustrare la gravità della attuale situazione e le necessarie azioni che l’Italia, la UE e la comunità internazionale dovrebbero adottare per interrompere la spirale di violenze e di crimini di guerra e contro l’umanità perpetrati dalla giunta militare birmana e, per sostenere con decisione l’opposizione democratica.
La gravissima invasione dell’Ucraina da parte della Russia e le sue ripercussioni umanitarie, politiche, economiche e sociali e prima ancora la fuoriuscita dall’Afghanistan, hanno cancellato dalle agende internazionali le pesantissime ripercussioni del colpo di stato militare in Myanmar, sostenuto da Cina e Russia. L’Italia e la UE non possono delegare all’ASEAN, organizzazione strutturalmente inadeguata, la gestione del negoziato diplomatico, frutto dell’accordo in 5 punti siglato con la giunta, nell’aprile 2021, e che è ovviamente, rimasto lettera morta.
ITALIA-BIRMANIA.INSIEME ha sollecitato inoltre un incontro con il Ministro degli Esteri On. Luigi Di Maio per discutere delle misure che l’Italia deve intraprendere rispetto alle violazioni delle sanzioni europee da parte di imprese italiane e al mancato rispetto dei diritti umani da parte dei brand della moda italiani che producono in Birmania.
 
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