11/24/2014
500° giubileo della Chiesa Cattolica in Birmania. A Rangoon decine di migliaia di persone
Domenica si concludono le celebrazioni, con preghiere, danze e eventi musicali
RANGOON —
La Chiesa Cattolica romana celebra la fine del suo cinquecentesimo anno di presenza in Birmania con numerosi eventi musicali e di danza. Decine di migliaia di persone da tutto il paese parteciperanno all’evento che terminerà domenica. Nella cattedrale di S. Mary venerdì sono risuonati gli inni provenienti da vari gruppi etnici arrivati per celebrare la loro religione. La più grande chiesa birmana ha ospitato oltre 1.500 persone mentre molte altre si sono riunite all’esterno. Secondo gli organizzatori oltre 30.000 persone provenienti dai vari stati etnici: Kachin, Chin, Karenni, Mandalay Mon, Bago, Shan e Sagaing parteciperanno alle iniziative. La Conferenza episcopale birmana ha iniziato le celebrazioni per il 500° giubileo il 24 novembre 2013, celebrazioni che si concluderanno domenica 23 novembre, con una serie di eventi.
Il cattolicesimo è stato introdotto la prima volta dai marinai portoghesi nel 1511 ma l’anno giubilare non poté essere celebrato nel 2011 a causa della repressione delle minoranze religiose da parte dell’allora potere militare che ha promosso una identità nazionalista e buddista per molti anni.
Con le riforme politiche degli ultimi anni si è dato più spazio ad alcune minoranze religiose e quindi la chiesa ha scelto di celebrare il giubileo quest’anno. Tra gli eventi vi saranno preghiere collettive la mattina e il pomeriggio e intrattenimenti musicali la sera. Gli spettacoli includono danze tradizionali da parte di alcune minoranze etniche. La domenica gli eventi si concluderanno con una preghiera nello stadio dello Thuwunna Youth Training Centre, che ha una capacità di 32.000 posti. Le celebrazioni si concluderanno con una danza della minoranza Kachin Manaw .
L’Arcivescovo di Rangoon ha dichiarato che in Birmania vi sono circa 770.000 cattolici in 16 diocesi che rappresentano un quinto della popolazione cristiana che si stima sia intorno al 7% del totale della popolazione di circa 51 milioni. Si ritiene che in Birmania l’80% della popolazione si a di religione buddista, religione che ha a lungo dominato le istituzioni e l’esercito. Durante il regime militare le minoranze etniche e religiose sono state discriminate e perseguitate e questi problemi continuano per molti versi anche oggi. Il rapporto USA sulle libertà religiose 2014 colloca la Birmania tra i paesi peggiori per la libertà religiosa, in particolare a causa della persecuzione, appoggiata dallo stato dei mussulmani Rohingya nello Stato Arakan. Le minoranze cristiane come i Kachin, Karen e Chin da anni protestano contro la loro discriminazione e devono superare molti problemi quando cecano di aprire nuove chiese o organizzare seminari. Ciò nonostante i rappresentanti della Chiesa Cattolica hanno sottolineato le nuove aperture dalla riforma e sono stati in prima fila nella promozione del dialogo interreligioso e per la promozione della armonia religiosa. Il Ministro della Divisione di Rangoon Myint Swe è stato invitato agli eventi come pure altri leader nazionali del Buddismo Sangha e altri leader religiosi. Padre Mawyit segretario della associazione dei Vescovi Cattolici ha dichiarato che si è cercato di invitare Papa Francesco in Birmania ma, ha aggiunto, “ il papa non può venire in Birmania poiché è il capo dello Stato Vaticano e può venire in Birmania solo quando il Presidente del Myanmar lo inviterà e credo che ci potrebbero essere problemi nel garantire la sicurezza del Papa.” In sua vece parteciperà Padre Oswald Gracias, Presidente della Federazione della Conferenza dei Vescovi Asiatici.