8/19/2009
L’ASEAN discute se richiedere il rilascio di Suu Kyi – Articolo di Francis Wade

Democratic Voice of Burma – I membri del blocco regionale asiatico si incontrano oggi per decidere se richiedere alla Birmania di rilasciare la leader dell’opposizione Aung San Suu Kyi, ora agli arresti.              

La Birmania è diventata la spina nel fianco dell’Association of Southeast Asian Nations (ASEAN) – che comprende 10 membri – e la sua presenza nel blocco è diventata sempre più controversa a partire dal processo e la prigionia di Suu Kyi.

La leader del partito di opposizione National League for Democracy (NLD) è stata condannata lo scorso lunedì a 18 mesi di arresti domiciliari alla fine di quello che molti leader del mondo hanno definito un “processo vergogna”, nato da motivazioni politiche.                  

L’ASEAN, che generalmente segue il principio di non-interferenza negli affari interni degli Stati membri, è sempre meno a proprio agio con la membership birmana.                  

Subito dopo l’inizio del processo, la Thailandia, che attualmente ricopre la presidenza ASEAN, ha espresso la preoccupazione che la Birmania mini l’immagine del blocco.                   

I dirigenti dell’ASEAN si incontreranno questa sera a Giacarta per una sessione che potrebbe prolungarsi fino a venerdì, secondo quanto riferisce la Reuters.                  

Discuteranno se inviare una lettera alla Giunta in Birmania per fare pressioni per il rilascio di Suu Kyi. “Cercheranno di chiedere alla Birmania un’amnistia, ma questo è solo in principio. Non so esattamente come questo si tradurrà nella lettera”, ha detto Teuku Faizasyah portavoce del Ministro degli Esteri indonesiano. “Sospetto che si parlerà di Suu Kyi. Non so se toccherà tutti i prigionieri politici”.                     

In seguito alla visita della visita del Segretario delle Nazioni Unite in Birmania questo luglio, l’Ambasciatore del regime presso l’ONU aveva detto al Consiglio di Sicurezza che la Birmania si stava preparando a concedere l’amnistia ai prigionieri (nd.r. “in the process”) sebbene fino ad ora non ci sono stati segnali che questo stia avvenendo realmente.                   

La durata della condanna di Suu Kyi significa che lei rimarrà agli arresti fino ad oltre le elezioni del 2010, previste per il Marzo dell’anno prossimo.                            

La settimana scorsa una visita del Senatore americano Jim Webb ha assicurato il rilascio del cittadino statunitense John Yettaw, che era stato condannato a 7 anni di lavoro duro per essere entrato nella residenza di Suu Kyi a Maggio. 



(Puoi leggere l'articolo in originale su Democratic Voice of Burma)

(19 Agosto 2009)