Rapporto del Relatore speciale Quintana alla 25° sessione del Consiglio per i Diritti Umani sulla situazione dei diritti umani in Birmania
Il rapporto sottolinea l'importanza di proseguire con determinazione sulla strada delle riforme, l'urgenza della costruzione dello stato di diritto, di un sistema giudiziario trasparente ed indipendente e l'interruzione della impunità dei responsabili della violazione dei diritti umani fondamentali. Il rapporto indica una serie di importanti azioni  che dovranno essere poste in atto nei vari settori analizzati dal rapporto.

Il rapporto affronta le questioni principali tra cui: prigionieri di coscienza, le condizioni di detenzione e trattamento dei prigionieri; la libertà di opinione e di espressione; la libertà di assemblea e di associazione; i problemi dei diritti umani nel contesto dello sviluppo; la situazione nelle aree etniche e di frontiera; la situazione dello Stato Rakhine; la transizione democratica e la costruzione dello stato di diritto; verità, giustizia e accountability.

Il relatore speciale sottolinea l’importanza della liberazione dei prigionieri come uno dei maggiori successi del governo dal maggio 2011 che ha rilasciato oltre 1.100 prigionieri politici. Il relatore speciale rimane preoccupato per la continuazione della pratica della tortura nelle prigioni e l’assenza di accountability, come la mancanza di indagini imparziali ed efficaci. Sul terreno della libertà di opinione il rapporto sottolinea che il raggiungimento di una società libera ed aperta  potrà essere raggiunta solo se continueranno le riforme politiche in atto. Ma la strada è ancora lunga  prima che la Birmania potrà essere riconosciuta come un paese libero con una libertà di stampa. Per quanto riguarda la questione dei diritti umani nel contesto dello sviluppo,  il relatore speciale sottolinea l’importanza della attuazione di un sistema di un sistema di rispetto dei diritti a tutela delle persone contro la confisca delle terre e gli sfratti forzati, come nel caso dei residenti di un villaggio nel nord di Rangoon, recentemente sfrattati dalle loro case che poi sono state demolite, in quanto collocate in una zona militare. L’assenza di un sistema giuridico indipendente e dello stato di diritto non permette alle persone coinvolte di contestare le decisioni sugli sfratti. Il rapporto affronta anche la grave situazione dello Stato Rakhine, dove, secondo Quintana non vi sono miglioramenti della situazione dei diritti con una gravità causata dal mantenimento della separazione delle comunità  che ha forti impatti sulla situazione dei mussulmani.

Secondo il rapporto la strada è molto lunga e il processo di riforma oggi è all’inizio e dovrà occuparsi della impunità nella violazione dei diritti umani, la riforma del sistema giudiziario che attualmente registra solo progressi molto piccoli  per quanto riguarda l’indipendenza. Nelle conclusioni si sottolinea che nel corso dei sei anni di mandato  sono stati registrati significativi progressi  nel campo dei diritti umani, delle libertà fondamentali, mentre si dovrà affrontare la transizione con un sostegno sistematico della comunità internazionale.

A conclusione del rapporto vengono date una serie di raccomandazioni per ciascun punto.