La Croce Rossa Internazionale denuncia gravissime violazioni deile norme umanitarie internazionali e accusa il governo birmano
IL PRESIDENTE DELLA CROCE ROSSA
INTERNAZIONALE HA PESANTEMENTE DENUNCIATO LE GRAVISSIME VIOLAZIONI
DELLE NORME UMANITARIE INTERNAZIONALI DA PARTE DELLA GIUNTA MILITARE
BIRMANA NEI CONFRONTI DI CIVILI E DETENUTI.
Con una rara decisione - considerata la
tradizionale riservatezza diplomatica - il Presidente del Comitato
Internazionale della Croce Rossa (ICRC), Jakob Kellenberger ha
condannato duramente le violazioni delle norme umanitarie
internazionali, l’utilizzo di detenuti come lavoratori e portatori
forzati per le forze armate, gli arresti arbitrari le uccisioni, le
deportazioni e la distruzione in larga scala di scorte alimentari da
parte dell'esercito birmano e altri abusi gravissimi commessi da parte
del governo birmano contro i civili e i detenuti e ha chiesto che il
governo assuma misure urgenti per porre fine a tali violazioni e
prevenga la loro recrudescenza.
“l’utilizzo persistente di detenuti
come portatori per le forze armate è una questione di grave
preoccupazione umanitaria. Le azioni delle autorità hanno prodotto
immense sofferenze per migliaia di persone nelle aree di conflitto” ha
dichiarato. Kellenberger. “ la Croce Rossa ha ripetutamente attirato
l’attenzione su questi abusi ma le autorità non le hanno fermate.”
I risultati sottolineati di seguito si basano su osservazioni fatte
dai delegati della Croce Rossa e numerose prove di abusi raccolte dalla
Croce rossa nel corso di interviste private con migliaia di civili e
detenuti prevalentemente tra il 2000 e il 2005. abusi sistematici
contro detenuti e civili sono la fonte primaria di grave preoccupazione.
Abusi contro detenuti
Con il vigente regime carcerario messo
in piedi dal governo, ogni anno migliaia di detenuti sono stati
obbligati a “sostenere” l’esercito come portatori.. questa pratica
istituzionalizzata e diffusissima ha portato frequentemente ad abusi
dei prigionieri e li ha esposti ai pericoli di un conflitto armato.
Motli detenuti utilizzati come portatori forzati hanno sofferto di
esaurimento delle forze fisiche e malnutrizione e sono stati vittime di
trattamenti degradanti. Alcuni sono stati uccisi.
“la pratica nota come lavoro forzato
persiste oggi nonostante le numerose denunce fatte dalla ICRC. E
costituisce una delle maggiori violazioni delle norme previste dalla
legislazione umanitaria internazionale” ha dichiarato Kellenberger.
Abusi contro i civili
L’esercito birmano ha commesso ripetuti
abusi contro uomini, donne e bambini che vivono in comunità soggette al
conflitto armato al confine tra Tailandia e Birmania. Questi abusi
includono distruzioni in larga scala di scorte alimentari e di mezzi di
produzione. Le forze armate hanno ristretto pesanteetne la bertà di
movimento in queste aree rendendo impossibile ai contadini di lavorare
nei campi. Questo ha prodotto un impatto enorme sulla economia locale
aggravando la già precaria situazione umanitaria. Inoltre l’esercito ha
commesso numerosi atti di violenza nei confronti delle popolazioni che
vivono in queste aree, compreso omicidi e ha sottoposto la gente ad
arresti e detenzione arbitrarie. Hanno anche forzato gli abitanti dei
villaggi a sostenere le operazioni militari o a lasciare le loro case.
Il comportamento e le azioni delle
forze armate hanno contribuito a creare un clima di costante paura tra
la popolazione ed hanno forzato migliaia di persone ad andare ad
ingrossare il numero dei rifugiati interni o a fuggire dal paese.
”gli
abusi ripetuti commessi contro uomini, donne e bambini che vivono lungo
il confine tra Birmania e Tailandia viola molte delle norme della
legislazione umanitaria internazionale” ha dichiarato Kellenberger.
Rifiuto del governo ad iniziare un dialogo
Nonostante le richieste ripetute da
parte del Comitato Internazionale della Croce Rossa, le autorità hanno
rifiutato costantemente di aprire una discussione seria su tali abusi
al fine di porre fine a tale situazione” ha dichiarato il
>Presidente dell’ICRC. Inoltre le crecenti pesanti restrizioni
imposte all’ICRC da parte del governo ha reso impossibile la libertà di
movimento per i funzionari della organizzazione, nelle aree interessate
e ha reso impossibile la consegna degli aiuti dati unicamente per scopi
umanitari e apolitici. Dalla fine del 2005 le autorità hanno anche
impedito alla ICRC di visitare i luoghi di detenzione, secondo le
procedure usuali, che includono la effettuazione di interviste private
con i detenuti.
“la continuazione di questo stallo con le autorità birmane ha
costretto l’ICRC ad adottare misure eccezionali rendendo pubbliche
queste preoccupazioni” ha dichiarato il Presidente Kellenberger “
l’organizzazione utilizza un dialogo confidenziale e bilaterale come
mezzo preferenziale per raggiungere i risultati. Comunque questo
presuppone che le parti di un conflitto vogliano intraprendere una
discussione seria e tenere in considerazione le raccomandazioni
dell’ICRC. Questo non è stato il caso con le autorità della Birmania e
per questo l’ICRC ha deciso di parlare pubblicamente. “
“chiedo con urgenza al governo birmano
di interrompere tutte le violazioni della legislazione umanitaria
internazionale e di assicurare che tali violazioni non avvengano più.
Vorrei anche ricordare a tutti gli stati che hanno ratificato le
Convenzioni , che sono tenuti a rispettarle” il ICRC è pronto a fare
qualsiasi cosa in suo potere per portare avanti le sue attività
umanitarie per il popolo birmano che necessita di assistenza , secondo
il mandato riconosciuto internazionalmente secondo le Convenzioni di
Ginevra, gli statuti della Croce Rossa Internazionale e il Red Crescent
Moviment e le procedure operative di prassi.