3/22/2011
Diplomatici dell'UE hanno discusso delle sanzioni alla Birmania con la leader Aung San Suu Kyi e altri leader politici
(Rangoon)
– Martedì scorso alcuni diplomatici europei ha avuto colloqui con la
leader birmana Aung San Suu Kyi e altri attivisti birmani dei partiti di
opposizione e delle minoranze etniche. Tema la possibile revoca delle
sanzioni occidentali.
Circa
25 diplomatici dell'Unione europea da Bangkok, e nove ambasciatori
presenti in Birmania, hanno partecipato alla riunione tenutasi a
Rangoon presso l'Ambasciata Italiana.
"I
diplomatici non hanno dichiarato nulla, ma hanno solo preso nota della
discussione." ha dichiarato uno dei partecipanti e rappresentante
dell'NDF, il partito che si è scisso dall'NLD.
Il
rilascio di Suu Kyi dagli arresti domiciliari a novembre dopo le
elezioni ampiamente criticate, ha riacceso il dibattito sulle sanzioni,
applicate in particolare dall'Unione europea e dagli Stati Uniti in
risposta alle violazioni dei diritti umani.
L'NLD
aveva recentemente pubblicato una lunga ed articolata dichiarazione
sulla necessità di mantenere le sanzioni, illustrando anche che lo stato
di grave povertà in cui si trova il paese non è dovuto alle sanzioni,
ma alle scelta inique della giunta militare che preferisce intascare i
proventi derivanti dagli investimenti internazionali piutttoscto che
promuovere lo sviluppo sociale, l'istruzione e la sanità.
L'NLD
ha hanche chiesto ai governi che hanno posto le sanzioni di aprire un
dialogo con l'NLD per valutare insieme i benchmarks e gli obiettivi che
la giunta deve raggiungere perchè le sanzioni possano essere modificate,
indicando tra i primi il rilascio di tutti i prigionieri politici.
Un
portavoce della Nld, Ohn Kyaing, ha detto che il gruppo non aveva nulla
da riportare circa l'incontro, ma un diplomatico europeo a Rangoon ha
dichiarato che i colloqui sono volti a "creare interazioni" tra i
partiti di opposizione del Myanmar.
"Tutti
hanno mantenuto le loro posizioni", ha detto un diplomatico, rifiutando
di essere nominato. " non sono abituati a discutere e negoziare tra di
loro cos’ il dialogo non è stato facile. Questo non è nella loro
cultura. "
Khin Maung Swe ha detto ha dichiarato ai diplomatici che la gente ha sofferto a causa delle sanzioni.
I
sostenitori delle sanzioni commerciali e finanziarie hanno affermato
che queste sono l'unico modo per fare pressione sulla giunta militare,
dove ci sono circa 2.200 prigionieri politici. Il partito di Suu Kyi,
ha lanciato un appello nel mese di febbraio per i colloqui con
l'Occidente sulle sanzioni, ed ha dichiarato che queste i danni
all’economia derivano dalla cattiva politica e che le eventuali
modifiche devono essere collegati a un miglioramento dei diritti umani.
Gli
Stati Uniti hanno dichiarato il mese scorso che gli appelli per
alleggerire le sanzioni nei confronti della Birmania sono prematuri.
(15 Marzo 2011)