Il settore minerario, legato in particolare all'estrazione di giada, in Birmania ha un valore stimato intorno ai 31 miliardi di dollari, valore che è molto superiore a quello riportato dai dati dei registri ufficiali. Gran parte di tale valore è destinato alle forze militari anzi che ai fondi statali.
Questo reddito fraudolento derivante dal commercio della giada è stato per lungo tempo la causa scatenante dei conflitti in Birmania, minando gli sforzi fatti per stabilizzare la nascente democrazia del paese, in vista delle elezioni del mese prossimo.
I dati relativi all'estrazione di giada, sotto lo stretto controllo delle forze militari e delle elites, durante gli ultimi anni di controllo della giunta rimangono ancora oggi opachi, nonostante le riforme varate sotto un governo quasi-civile salito al potere nel 2011.
Secondo una stima del valore della giada prodotta nel 2014, questo si aggira intorno ai 31 miliardi di dollari, di gran lunga superiore ai 3,4 miliardi venduti all'esposizione delle pietre preziose che la Birmania ha tenuto l'anno scorso, unico mercato ufficiale che il paese ha per la vendita internazionale di pietre preziose.
Il valore stimato del mercato di giada dell'ultimo anno ammontava all'incirca alla metà del PIL del paese.
Il commercio di giada potrebbe rappresentare il più grande furto di risorse naturali della storia moderna.
Prima delle prossime elezioni dell'8 novembre si è verificato un massiccio aumento dell'estrazione di giada su larga scala.
Molta della giadeite di miglior qualità prodotta nel monto viene estratta a Hpakant, una striscia di terra tra le montagne a nord del paese, nello stato del Kachin, al confine con la Cina, che ha un altissima richiesta per questa preziosa pietra. L'oscura natura di questo settore rendo però difficile accertarsi dove le risorse finanziarie vadano realmente a finire.
La giada birmana, la cui importazione è proibita negli Stati Uniti, è pagata moltissimo in cina, dove è considerata simbolo di virtù e di potere.
i dati ufficiali cinesi sull'importazione di giada nel 2014 indicano più di 12 miliardi di dollari di pietre preziose importate dalla Birmania, la maggior parte delle quali era giada. Questi dati fanno impallidire il paese.