9/22/2008
l'ambasciatore francese all'ONU afferma che non vi sono stati progressi di alcun tipo in Birmania. Dure critiche alla giunta militare
L'ambasciatore francese all'ONU respinge anche il referendum tenutosi a maggio, il suo esito e il tentativo della giunta di  promuovere le elezioni nel 2010.


L’ONU dovrebbe aumentare la pressione sulla Birmania ha dichiarato  l’ambasciatore francese all’ONU

Nell’esprimere la totale insoddisfazione per quanto riguarda l’assenza di progressi in Birmania l’ambasciatore fancese all’ONU ha dichiarato che il Segretario Generale dell’ONU Ban Ki-moon dovrebbe fare maggiore pressione sulla giunta militare.

Parlando ai giornalisti fuori dal Consiglio di Sicurezza al palazzo dell’ONU, l’ambasciatore francese, Jean Maurice Ripert, ha anche dichiarato che non ha  accettato la decisione unilaterale del regime di tenere un referendum sulla bozza di costituzione tenutosi nel maggio di quest’anno per essere seguito poi dale elezioni generali nel 2010.

“stanno cercando di metterci di fronte al fatto compiuto: dopo il cyclone andiamo alle elezioni. No. il processo è stato decisio unilateralmente e non (in consultazione) con l’opposizione” ha dichiarato Ripert facendo riferimento al Ciclone Nargis che ha devastato un’ampia aprte del paese una settimana prima del referendum del 10 maggio.
Ripert ha anche offerto un sostegno condizionale per  gli sforzi di Ibrahim Gambari, il rappresentante speciale  dell’ONU sulla Birmania che è andato in missione lo scorso mese nel paese senza ottenere risultati tangibili.
Egli ha dichiarato che Gambari dovrebbe continuare I “suoi buoni uffici” per conto del Segretario Generale “ma allo stesso tempo il Segretario Generale dovrebbe fare maggiori pressioni sulle autorità birmane in modo che  si impegnio sui cinque punti e sugli obiettivi indicati dal Consiglio di Sicurezza lo scorso anno.

Il Consiglio di Sicurezza ha ripetutamente chiesto al regime di rilasciare la leader Aung San Suu Kyi e gli altri prigionieri politici e di cominciare un significativo dialogo con il partito della Aung San Suu KYI: l’NLD e le rappresentanze delle minoranze etniche.

Facendo riferimento alla discussione nell’ambito del Consiglio di Sicurezza l’ambasciatore francese ha dichiarato che non concordava con coloro che dichiarano che visono stati dei miglioramenti nella situazione in Birmania.
“ sono assolutamente all’oscuro di che tipo di progressi” ha dichiarato Ripert.
“Aung San Suu Kyi è ancora agli arresti domiciliary….non vi sono stati rilasci di detenuti politici. Al contrario vi sono segnali che altri arresti stanno avvenendo in Birmania. No vi è alcun progresso circa il dialogo politico” ha dichiarato l’ambasciatore
Ripert ha dichiarato che vorrebbe che il Consiglio di Sicurezza ponesse alcune condizioni per quanto riguarda la cooperazione con le autorità birmane e che imponga una scadenza sui progressi politici. Ha comunque convenuto che la sua posizione non ha la maggioranza nel Consiglio.