2/17/2011
Dichiarazione della Rete Europea per la Birmania, approvata a Praga
A conclusione di due giorni di riunione della European Burma Network, la rete europea delle organizzazioni che sostengono la democrazia in Birmania, di cui la CISL fa parte, alleghiamo il testo della dichiarazione approvata, a sostegno della posizione dell'NLD sulle sanzioni europee. Cecilia Brighi, che ha partecipato per la CISL ai lavori dell'EBN ha dichiarato che la posizione ambigua dei governi UE e della Commissione sulle sanzioni, il mancato sostegno alla Lega Nazionale della Democrazia e alla sua leader Aung San Suu Kyi, rischiano, oggettivamente di lanciare un segnale sbagliato alla dittatura birmana, mettendo a serio rischio anche la sicurezza di Aung San Suu Kyi. Non è un caso che il giornale ufficiale della giunta ha dichiarato domenica che lAung San Suu Kyi "rischia di fare una brutta fine".
La EBN chiede con forza alla UE di non modificare le attuali sanzioni, anzi di inserire nel divieto dei visti anche i membri del nuovo governo sino a quando non si arriverà a un vero e proprio cambiamento. L'EBN chiede inoltre che la UE attui un programma di monitoraggio per la verifica della attuazione  efficace delle sanzioni. L'EBN rifiuta i risultati elettorali e la formazione del parlamento e del governo birmano, denuncia la continua violazione dei diritti umani e del lavoro e gli attacchi militari nelle zone etniche e chiede un sostegno pieno della UE alla costituzione di una Commissione di inchiesta ONU sui crimini di guerra e contro l'umanità. Al termine dei lavori si è svolto anche la conferenza, promossa dall' European Parlamentary Caucus on Burma, conferenza presieduta dall'ex Presidente Vaclav Havel, che ha approvato una risoluzione sulla situazione in Birmania nel dopo elezioni e la politica europea.