3/29/2012
La campagna elettorale in Birmania E le cose da sapere in vista del voto di domenica: Aung San Suu Kyi è candidata al Parlamento e ha segnalato irregolarità
Domenica 1 aprile si voterà in Birmania per assegnare una cinquantina di seggi del parlamento. Le elezioni erano state annunciate a fine dicembre e sono uno dei molti segnali che da alcuni mesi indicano un tentativo di riforma “dall’interno” del regime militare che controlla il paese dal 1962, anche se formalmente dal 2011 la giunta è stata dissolta e si è insediato un governo “civile” (ma il vincitore delle elezioni del 2010 e attuale presidente, Thein Sein, è un ex militare che è stato primo ministro negli ultimi anni della giunta).
Il parlamento birmano è composto per la stragrande maggioranza da membri dei partiti che sostengono i militari. È tornato a riunirsi a gennaio dello scorso anno dopo oltre vent’anni di inattività a Naypyidaw, la città che la giunta militare ha fatto costruire dal nulla pochi anni fa nella giungla al centro del paese e che dal 2005 è la capitale del paese al posto di Yangon. Le elezioni di domenica prossima servono ad eleggere i sostituti per i parlamentari che nel frattempo hanno ottenuto incarichi di governo: 40 posti nella camera bassa, 8 nella camera alta e due nelle assemblee regionali. Non è possibile che le elezioni cambino gli equilibri all’interno del parlamento, formato per un quarto dai seggi assegnati direttamente dall’esercito e per l’80 per cento dei seggi rimanenti da rappresentanti (spesso ex militari) del Partito di Unione per la Solidarietà e lo Sviluppo, che sostiene il regime.
Il principale partito di opposizione, la Lega Nazionale per la Democrazia della celebre dissidente e premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi, potrà partecipare alle elezioni dopo aver nuovamente registrato il suo partito a dicembre del 2011: la LND aveva boicottato le elezioni del 2010 ed era stata sciolta dalla giunta militare. Suu Kyi, 66 anni, ha passato gran parte degli ultimi vent’anni come detenuto politico per la sua opposizione al regime ed è stata rilasciata dagli arresti domiciliari solo nel novembre 2010, dopo le elezioni generali. Nel 1990 la LND vinse le elezioni multipartitiche concesse dai militari, ma la giunta non permise che assumesse il governo.
Nelle elezioni di domenica prossima Suu Kyi concorrerà per il seggio della zona rurale di Kawhmu, dopo che la sua campagna elettorale ha visto grandi folle partecipare ai suoi comizi in diverse zone della Birmania. È probabile che la LND riesca ad entrare in parlamento, dove formerebbe la prima e per ora unica opposizione, e che Suu Kyi riesca ad ottenere il seggio di Kawhmu, anche se ci sono molte denunce di episodi di intimidazione, violenze e irregolarità negli ultimi mesi per danneggiare l’ LND. Oggi la stessa Suu Kyi ha detto in una conferenza stampa che le prossime elezioni “non possono essere considerate vere elezioni libere e democratiche”, anche se ha ripetuto la propria determinazione a partecipare.