Società sudcoreana firma un accordo sul gas con la Birmania del valore di 1.4 miliardi di dollari
Il progetto produrrà 15 milioni di metri cubi di gas al giorno per un periodo
che va dai 25 ai 30 anni. Si stima che il bacino contenga infatti tra il 4.5 trilioni e
i 7.7 trilioni di
feet (
n.d.r. piedi – unità di misura dei paesi anglosassoni)
cubi di gas.
La
Hyundai Heavy costruirà una piattaforma
offshore di 40,000 tonnellate, un sistema di produzione sottomarino, alcuni gasdotti, un
terminal sulla
costa, un molo e una base di rifornimento.
“Il progetto aiuterà a
rafforzare la partnership tra la
Hyundai Heavy e la
Daewoo International”, ha
dichiarato il CEO della
Hyundai Heavy, Byung-Wook, in un comunicato,
aggiungendo che la sua società si aspetta richiesta aggiuntive da parte della
Birmania.
La Birmania, che è
sotto il potere militare dal 1962, è sotto sanzioni economiche da parte degli
Stati Uniti e l’Europa a causa delle violazioni dei diritti umani e della
detenzione, ormai da molto tempo, della leader democratica Aung San Suu Kyi.
L’impatto delle sanzioni
tuttavia è stato indebolito dall’azione dei Paesi vicini, come Cina, India e
Thailandia che hanno speso miliardi di dollari per una porzione delle riserve
di petrolio e di gas del Paese.
Un rapporto da parte di gruppi per
i diritti umani in Giugno riferisce che il governo sudcoreano non è minimamente
riuscito a garantire che le società nazionali siano rese responsabili per gli
abusi legati allo sviluppo del gas naturale in Birmania.
Il rapporto, elaborato da
Earth Rights International e dallo
Shwe Gas Movement, dichiara che il progetto
del gas è già responsabile di trasferimenti forzati e altre violazioni dei
diritti umani. Le comunità di base che hanno criticato quanto avvenuto, hanno
subito arresti in modo arbitrario e conseguente detenzione.
(Puoi leggere l'articolo in originale su
Democratic Voice of Burma)
(23 Febbraio 2010)