13/08/2009
Nello Stato Shan 10.000 persone costrette ad abbandonare le proprie case – Articolo di Wai Moe
IRRAWADDY - L’esercito
birmano ha recentemente forzato circa 10.000 persone nello Stato Shan ad
abbandonare i propri villaggi e ha dato fuoco a più di 500 abitazioni. Così
affermavano giovedì alcuni attivisti Shan per i diritti umani.
La Shan Women’s Action Network (SWAN)
e la Shan Human Rights Foundation (SHRF) hanno riferito ai giornalisti che la
giunta ha trasferito di forza gli abitanti della provincial Laika a partire dal
27 Luglio. Circa quaranta villaggi sono stati colpiti, hanno detto.
“Questa
campagna è stata condotta sistematicamente e a sangue freddo” ha detto Kham Ham
Fah, Direttore della SHRF, parlando durante una conferenza nella Thailandia settentrionale.
L’attivista ha anche aggiunto che, in molti casi, le truppe birmane hanno usato
lo stesso carburante degli abitanti per bruciare le case.
Almeno tre abitanti sono stati
uccisi, compresa una giovane donna a cui hanno sparato mentre cercava di
mettere in salvo ciò che rimaneva della casa in fiamma, e più di 100 sono stati
arrestati e torturati. Così riportano gli attivisti.
Ad un’altra donna è stata tagliata
la gola ed è stata poi gettata nel fiume, dopo che truppe l’avevano arrestata,
mentre un uomo di 45 anni è stato ucciso con arma da fuoco durante il
dislocamento forzato, sempre secondo il resoconto dei gruppi per i diritti
umani.
Gli
stessi attivisti hanno anche raccontato che una donna ha subito uno stupro di
gruppo il 2 Agosto. Dei testimoni riferiscono che la donna è stata violentata di
fronte al marito da un ufficiale e da tre dei sottoposti, tutti appartenenti al
Light
Infantry Battalion 514, di base a Laika.
“E’
stato molto crudele. Per molti anni, le truppe della Giunta hanno continuato a usare lo stupro come arma di guerra” ha detto Charm Tong, una delle
fondatrici della SWAN, che ha pubblicato
License to Rape (
n.d.r. Licenza di
Stuprare), un dossier che documenta l'uso diffuso dello stupro da parte dell’esercito
birmano come parte delle operazioni contro i ribelli etnici.
Cham
ha anche aggiunto che mentre la comunità internazionale sta esprimendo la
propria condanna circa il processo contro la leader democratica Aung San Suu
Kyi, il regime birmano continua a perpetrare crimini contro l’umanità nelle
aree etniche.
“Stanno
prendendo in giro la comunità internazionale” ha detto riguardo la giunta dei
generali, aggiungendo che la recente creazione di una commissione regionale per
i diritti umani è uno “scherzo” se poi questa non fa nulla per fermare le violazioni che
ci sono in Birmania.
(
Puoi leggere l'articolo in originale su The Irrawaddy)
(13 Agosto 2009)