24/01/2006
I generali auspicano che si visiti la Birmania
Davao,
24/01/2006 -
Nel corso del Tourism
Forum dell'ASEAN i delegati del governo militare birmano hanno
invitato nel corso di due conferenze stampa, i giornalisti a visitare
la Birmania.i delegati del governo e del settore privato hanno
sostenuto che le accuse di violazione dei diritti umani contro la
giunta sono prive di fondamento.
il generale Aye Myint Kyu ha
dichiarato "venite a vedere con i vostri occhi la bellezza del nostro
paese e della nostra gente" e ha aggiunto che la Birmania vorrebbe
ospitare in futuro il Forum del Turismo dei paesi Asean, ma ha
balbettato quando gli è stato richiesto come mai si è ritirato
dall'ospitare il forum di quest'anno. A quanto pare la Malesia ha
bliccato questa eventualità per problemi politici e per altre ragioni.
la Malesia inftatti aveva invano spinto la giunta ad accettare la
visita del rappresentante ONU in Birmania.
Il generale ha sostenuto
che come in ogni altro paese, ci sono delle dinamiche politiche anche
in Birmania. in un comunicato stampa, Gus Miclat direttore esecutivo e
coordinatore regionale dell'Asia Pacific Solidarity Coalition ha
dichiarato:" accettiamo la svida di visitare la Birmania. la giunta
dovrebbe sapere che la società civile della regione Asean avrebbe
voluto visitare la Birmania, ma non ha mai potuto perchè messa sulla
lista nera." "aspettiamo l'invito, ma prima di tutto la giunta
dovrebbe invitare l'ex presidente filippina Corazon Aquino che voleva
andare a far visita a Aung San Suu Kyi tutt'ora agli arresti
domiciliari.
le organizzazioni democratiche hanno anche chiesto
che la giunta permettesse l'ingresso in Birmania del rappresentante
ONU, il cui visto è stato posposto sine die.
Miclat ha anche
affermato che alcuni rappresentanti di organizzazioni democratiche sono
stati arrestati in Birania e condannati a 5 anni di prigione, dopo aver
cercato di vedere la situazione da vicino!
la sua dichiarazione ha
anche elecncato una serie di violazioni e di abusi, a partire dalla
continuazione degli arresti domiciliari per la Aung San Suu Kyi ed
altri prigionieri politici, l'utilizzo del lavoro forzato, gli attacchi
contro le nazionalità etniche , l'utilizzo di bambini soldato,
l'assenza di media liberi, gli stupri sistematici da parte
dell'esercito.