Dichiarazione del National Council Union of Burma

Il National Council Union of Burma, la più grande organizzazione dei gruppi etnici birmani e non birmani a favore della democrazia, ha rilasciato la seguente dichiarazione in risposta ai recenti commenti da parte del regime militare di Rangoon sul movimento pro-democratico:

“La Birmania ha un solo governo democraticamente eletto riconosciuto dalle principali potenze internazionali, governo che è formato da quei parlamentari eletti a schiacciante maggioranza dal popolo birmano nel 1990. È vergognoso che l’attuale regime sia così distante dal popolo birmano da non essere in grado di comprendere come il popolo esprima il proprio costante sostegno a favore del NLD (National League for Democracy) presieduto da Daw Aung San Suu Kyi, e degli altri partiti democratici che hanno preso parte alle ultime elezioni libere tenutesi in Birmania.

Il NCUB e tutte le organizzazioni che lo compongono riconoscono la legittimità del governo capeggiato dal NLD e non riconoscono quella illegittima parvenza di governo che la giunta militare impone sul popolo birmano. Tutti i popoli che amano la libertà e che sostengono una vera democrazia per il popolo birmano non possono che essere stupefatti dal contesto illusorio in cui operano i generali quando sostengono che la propria convenzione farsa, cui partecipano forzatamente delegati privi di qualsivoglia rappresentanza scelti appositamente dal regime, può essere tranquillamente equiparata con le elezioni del 1990 ed il rispettivo risultato.

La comunità internazionale ha richiesto al regime di operare per una riconciliazione tripartita che preveda la partecipazione di NLD, minoranze etniche e regime. Il regime si è rifiutato di accettare questa proposta. Il NCUB fa appello al regime affinché ascolti le parole di quei leader del mondo che amano la libertà, concetto espresso dal Presidente degli Stati Uniti d’America George Bush che nel suo recente discorso inaugurale ha affermato: “I leader dei governi che tradizionalmente hanno privilegiato un atteggiamento di controllo nei confronti dei cittadini devono sapere che per servire il proprio popolo è necessario imparare a nutrire fiducia nei suoi confronti. Coloro che si avviano in questo percorso verso il progresso e la giustizia avranno l’America al proprio fianco”.

Siamo inoltre profondamente d’accordo con il Presidente Bush quando ha affermato: “ Noi non accettiamo l’esistenza di una tirannia permanente perché non accettiamo la possibilità di una schiavitù permanente. La libertà giungerà a coloro che la amano”.

Noi del NCUB chiediamo al regime di nutrire nei confronti del popolo birmano la nostra stessa fiducia. È giunto il momento che i Generali cessino di architettare dal nulla teorie sulla cospirazione e di pronunciare accuse false con il solo obiettivo di nascondere la propria tirannia. La frequente rotazione dei Generali all’interno della giunta può solo essere definita come un “gioco delle tre carte”, che non inganna nessuno. Il pretesto costantemente addotto secondo il quale un gruppo di dittatori viene sostituito da un altro “per arginare la corruzione” viene invece visto per quello che è: una cinica fame di potere, che conduce ad ulteriore caos nel processo politico e a sempre maggiori disastri nella gestione economica del paese. Le proprie manovre machiavelliche non fanno che evidenziare la debolezza del regime e la sua incapacità, agli occhi della comunità internazionale, di avviare il “percorso verso il progresso e la giustizia”.

“Da ultimo, il popolo chiederà sempre libertà perché mai accetterà una tirannia permanente, né la schiavitù dell’anima che ne costituisce l’essenza. Il regime deve riconoscere queste verità fondamentali e mutare di conseguenza, di modo che la Birmania possa tornare ad essere rispettata dalla comunità internazionale e affinché il popolo birmano goda del progresso e della giustizia cui da così tanto tempo anela”.