30/03/2009
Storico Primo Congresso del sindacato birmano clandestino FTUB
Il primo congresso dell'FTUB, il sindacato birmano clandestino, si e' concluso ieri  dopo tre giorni di intensi lavori e dibattiti. La paura, la repressione, le difficilissime condizioni operative possono essere vinte con la costruzione di un sindacato indipendente e multietnico, la formazione e il rafforzamento della rete sindacale a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici birmane, sia nel paese oppresso dalla dittatura, che nei paesi limitrofi, dove milioni di birmani sono rifugiati o sono stati costretti a emigrare pr sfuggire alle torture, alle deportazioni forzate, alla confisca delle terre, al lavoro forzato e minorile, agli stupri.

Vedi Youtube:http://www.youtube.com/watch?v=DAGi0YYcq5I

Ieri si e' concluso un avvenimento storico per il movimento sindacale internazionale  e si e' compiuto un altro importante passo per la costruzione della democrazia in Birmania.

In un luogo segreto si e' tenuto il primo congresso del sindacato birmano che ha visto riuniti  per tre giorni sessanta delegati e delegate provenienti  sia dall-'interno della Birmania che dalle aree di confine tra la Birmania  il  Banglasesh, l'India e la Thaliandia. I  rappresentanti dei lavoratori e delle lavoratrici delle nazionalita' etniche e di sindacati di categoria come i tessili, il legno, l'agricoltura, gli insegnanti, i trasporti hanno discusso  della situazione interna, presentato i loro rapporti di attivita'  proposto piani di lavoro e discusso delle strategie per rafforzare la struttura sindacale interna al paese.

Un congresso che ha lavorato tutte le sere fino a mezza notte, per approvare la bozza di costituzione, i principi e le strategie sindacali in una realta' difficilissima. Molti dei delegati e delegate hanno impiegato fino a 15 giorni per raggiungere il luogo del congresso, che permotivi di sicurezza non solo e' stato tenuto segreto, ma si e'dovuto cambiare all'ultimo momento, al fine di garantire la agibilita'.

Le parole ricorrenti sono state: paura, spie, minacce, repressione, arresti, lavoro forzato, torture, mancanza di risorse economiche e telefoni satellitari, sostegno segreto, riunioni clandestine, dignita', confisca delle terre, deportazioni, bambini soldato, organizzazione.

Tre giorni emozionanti di discussione tra coloro che quotidianamente, mettendo a rischio la loro vita e la loro liberta' organizzano i lavoratori e le lavoratrici nel paese piu' repressivo al mondo. Moltissimi i giovani pieni di entusiasmo e di energia, impegnati nel sindacato soprattutto nei settori industriali e in agricoltura. 

Il sindacato birmano, nato nel 1991  in esilio, dalla spinta e dalla iniziativa  di Maung Maung, che era stato leader sindacale clandestino nel paese, prima della repressione del 1988, aveva cominciato a piantare i semi dell'organizzazione interna, pur in assenza di risorse economiche, necessarie a garantire le attivita', gli spostamenti e la sicurezza dei propri attivisti. Un sindacato che e' cresciuto negli anni, nonostante le difficolta' e grazie anche al contributo della CISL, della Fiba e di tutti coloro che attraverso la CISL hanno contribuito finanziariamente alla attuazione di micro attivita' all'interno del paese. Un contributo importante soprattutto sul piano politico, perche' chi opera in situazioni di alto rischio, di solitudine politica ha bisogno di sentire la solidarieta' e il sostegno internazionale. Dal racconto di alcuni delegati  e' emerso ad esempio che in  moltissimi casi la raccolta di informazioni sul lavoro forzato, la deportazione forzata di interi villaggi e la confisca delle terre, come nello stato Arakan, dove la giunta sta costruendo un gasdotto con la Cina, una autostrada ed una diga,  richiede settimane di cammino all'interno del paese. Con la costruzione del gasdotto non solo vi e' stata la deportazione di interi villaggi, ma la proibizione della pesca in tutta la grande area di estrazione del gas e la distruzione di intere foreste di mangrovie. 

Significativa la presenza delle donne che, grazie al lavoro preparatorio in un seminario organizzato dal Coordinamento Donne CISL  hanno ottenuto il diritto a due posti di diritto nel Consiglio generale, ad una rappresentanza tra i delegati in base al numero degli iscritti e la creazione di un Comitato donne.  Il lavoro della CISL  portera' alla promozione, tra sei mesi di un Congresso delle donne dell'FTUB che  formalizzera' anche la composizione definitiva del Comitato donne. Il congresso ha anche approvato la nascita di un Comitato Giovani. Il comitato esecutivo, composto da rappresentanti delle nazionalita' etniche e delle categorie che hanno discusso e nominato i rappresentanti da inserire nella lista elettorale. La Costituzione, elaborata con il contributo della CISL riafferma i principi di indipendenza, democrazia e solidarieta' del sindacato, conferma i principi della promozione dei diritti fondamentali del lavoro e l'impegno a promuovere la parita' di genere a tutti i livelli della organizzazione.

Il congresso ha approvato anche una importante risoluzione in cui chiede il sostegno internazionale nella lotta non violenta per la democrazia in Birmania, nel rifiuto delle elezioni del 2010, che hanno lo scopo di dare credibilita' alla giunta militare. Il congresso ha ribadito anche l'impegno alla iniziativa per la liberazione dei sindacalisti in carcere e ha ricordato come Myo Aung Thant sia stato insignito dalla CISL del Premio "Giulio Pastore" e ha chiesto il sostegno internazionale per il mantenimento delle sanzioni mirate. Sulla questione sanzioni  il congresso ha voluto effettuare una verifica attenta, per sfatare i pregiudizi soprattutto di alcune diplomazie, che sostengono l'inefficacia delle sanzioni e il loro impatto negativo sulle popolazioni. questa posizione e' stata confutata da tutti i delegati, soprattutto coloro che provenivano dall'interno del paese. Le sanzioni non hanno alcun impatto reale negativo sulla popolazione, sia perchè colpiscono settori economici completamente in mano alla giunta, sia perchè le condizioni salariali e la poverta' dipendono dalla corruzione e dallo strapotere della giunta e delle autorita'. La giunta militare ogni anno guadagna oltre 2 miliardi di dollari dalla sola vendita del gas e la spesa militare va oltre il 40% del PIL, mentre la spesa sociale non supera lo 0,2 %. Questi dati, come ha ribadito una delegata, dovrebbero far riflettere quei governi che sostengono la giunta e contribuiscono a mantenere il 90% della popolazione sotto la soglia di poverta'.

Al congresso hanno preso parte rappresentanti di altri sindacati, dell'AFL CIO, della FNV, della maggioranza dei sindacati asiatici. Per la CSI e' intervenuto  il Vice Segretario Generale della CSI  Jaap Wienen che ha sottolineato come la Birmania sia un paese chiave per il movimento sindacale internazionale e ha garantito un impegno al coordinamento delle attivita' di sostegno del sindacato birmano e al rafforzamento di una strategia  verso le istituzioni internazionali e le imprese.

Cecilia Brighi