03/10/2008
investimenti cinesi nei settori del gas, minerario e petrolifero. gravi preoccupazioni sociali e ambientali

Gravi preoccupazioni sociali e ambientali per gli investimenti cinesi nel settore energetico e minerario

La Birmania ha attratto 69 imprese cinesi nei settori minerario e energetico, sollevando problemi ambientali e di sicurezza per le popolazioni locali ha dichiarato  Earth Rights International. Secondo uno studio condotto da questa organizzazione ci sono oggi 69 imprese cinesi coinvolte nei settori idroelettrico, del gas e del petrolio e nel settore minerario. Questo aumento è più del doppio rispetto alle 26 imprese  di cui si aveva notizia nel 2007. Le imprese cinesi hanno investito in 90 progetti completati o in corso. Il rapporto  si basa su dichiarazioni governative,  su rapporti in lingua inglese e cinese e su comunicati stampa delle imprese. Mentre la maggior parte delle multinazionali americane ed europee hanno evitato di investire in Birmania, che è sottoposta a sanzioni economiche,  le multinazionali asiatiche  come India, Thailandia, Corea, Singapore, e Cina sono tra i paesi con i maggiori investimenti nel settore idroelettrico, del petrolio e del gas naturale e nei settori minerari. Gli investimenti nel settore del petrolio e del gas è più che triplicato tra il 2006 e il 2007 raggiungendo 474.3 milioni di dollari e rappresenta circa il 90 % di tutti gli investimenti diretti esteri del 2007. Gli investimenti nel settore energetico forniscono miliardi di dollari in sostegno finanziario alla giunta che alloca oltre il 40% del suo bilancio alle spese militari. Secondo Ka Hsaw Wa direttore esecutivo di ERI, è difficile raccogliere informazioni sulla situazione  locale a causa della repressione. Ad esempio il progetto più grosso come la diga di Tasang di  7.100 Megawatt sul fiume Salwin  è estremamente controverso poiché non ha effettuato una valutazione di impatto ambientale sulla base dei criteri accettati internazionalmente. La diga verrà costruita nello stato Kareno  e si prevede lo spostamento forzato di migliaia di persone di questa etnia, già sottoposta da anni a una violenta repressione.   Almeno 16 imprese cinesi multinazionali comprese le tre maggiori imprese del settore del gas e petrolifero come la Sinopec, la China National Petroleoum Corporation  e la China Offshore OIL corporation hanno fatto investimenti in 21 progetti onshore e offshore in Birmania.