11/12/2010
Documenti descrivono la crescente cooperazione nucleare tra Corea del Nord e Birmania – Articolo di Chico Harlan
Washington Post – Un gruppo di documenti diplomatici americani rilasciati questa settimana confermano la cooperazione nucleare tra Corea del Nord e Birmania, da lungo sospettata, suggerendo che centinaia di Nordcoreani sono stati impiegati presso una sito militare nella giungla birmana (come già ampiamente descritto nei mesi scorsi).

I documenti dell’Ambasciata americana a Rangoon, rilasciati giovedì da WIkileaks, non sono ancora definitivi, dal momento che riferiscono informazioni raccolte da osservatori terzi, imprenditori, lavoratori. Ma nutrono le crescenti paure di una partnership tra due dei paesi più opachi al mondo, con una Corea del Nord sull’orlo della bancarotta che vende tecnologia nucleare alla Birmania – che ora include la capacità di arricchire l’uranio – in aperto contrasto con le sanzioni delle Nazioni Unite disegnate proprio a questo scopo.

I sospetti sono circolati per parecchi anni circa le ambizioni nucleari birmane. Come gli analisti di non-proliferazioni pensavano, queste ambizioni avrebbe determinato l’aiuto di Pyongyang. Il Segretario di Stato Hillary Clinton ha da tempo portato all’attenzione internazionale la possibile cooperazione nucleare tra la Corea del Nord e la Birmania. 

Un memo dell’Agosto del 2004 cita informazioni da un funzionario birmano che riferisce che 300 nordcoreani stavano lavorando su missili terra-area in un sito militare segreto, presso la città di Mimbu. Contestualmente si stava “costruendo una struttura sotterranea 500 piedi dalla sommità della cava alla sommità della collina sovrastante”.    

La fonte, viene riconosciuta dal memo come non prova definitive della cooperazione militare e nucleare. Il documento afferma anche l’informatore ha sovrastimato il numero di nordcoreani sul sito. “Questa notizia” dichiara il memo “deve essere considerato insieme a tutte le altre informazioni di varia origine per indicare che birmani e nordcoreani stanno comunque lavorando a qualcosa”.


(Per leggere la continuazione dell'articolo visita il sito del Washington Post)

(Altre informazioni sui documenti rilasciati da Wikileaks si trovano sul New York Times, sul Wall Street Journal e su The Irrawaddy, tra gli altri)



(11 Dicembre 2010)