09/08/2009
Le Nazioni Unite pronte a fare pressioni sulla Birmania sui bambini soldato – Articolo di Salai Pi Pi
Mizzima – Le Nazioni Unite invieranno una squadra di
osservatori in Birmania per fare
pressioni sul regime militare e sui ribelli affinché venga messa la parola fine all’uso di bambini soldato nelle
forze armate.
Radhika Coomaraswamy, Rappresentante Speciale del
Segretario Generale dell’ONU per Bambini e Conflitto armato, questo martedì, in
una conferenza stampa a New York, ha dichiarato che le Nazioni Unite manderanno
un team per valutare i dettagli delle attività della taskforce già presente nel Paese e del
regime birmano nel mettere fine all’uso di bambini nell’esercito regolare e
nei gruppi dei ribelli a base etnica.
L’annuncio è arrivato dopo che il Consiglio di Sicurezza
dell’ONU, il 4 Agosto, ha adottato all’unanimità una nuova storica risoluzione
su bambini e conflitto armato e ha dato mandato al Segretario Generale Ban Ki -Moon
di espandere la propria “lista della vergogna” sull’arruolamento e l’uso di
bambini nelle forze armate.
La Birmania
è anche inclusa nella lista del Segretario Generale dei Paesi che usano bambini
piccoli nelle forze armate.
Ban Ki-Moon,
secondo un rapporto del 1 Giugno, aveva detto che le Agenzie delle Nazioni Unite
e i loro partner non avevano la possibilità di monitorare in modo effettivo le
“gravi violazioni” perpetrate contro i bambini dall’esercito birmano e dai
gruppi ribelli per l’assenza di un piano d’azione condiviso, per la mancanza di
accesso al Paese e di adeguata sicurezza.
“Le severe
restrizioni di accesso poste dal governo nelle aree di forte preoccupazione
continua a limitare la capacità della
taskforce inviata nel Paese e dei suoi
partner di monitorare e riferire le gravi violazioni che vengono perpetrate
contro i bambini da tutte le parti in conflitto, e questo nonostante il fatto che le strutture
base di monitoraggio e resoconto sono state messe in piedi dal Febbraio del
2007” così segnalava il rapporto del Segretario generale.
Nel
frattempo, Steve Marshall,
Liaison Officer dell’Organizzazione Internazionale
del Lavoro (OIL) a Rangoon, ha detto di aver accolto con favore la notizia
della visita di un
team ONU e di sperare che si dimostrerà utile nelle attività
della
taskforce ONU nell’eliminare l’uso dei bambini tanto nelle truppe di Stato quanto nei gruppi ribelli.
“Sarà
utile e d’aiuto al Paese nel contribuire a stabilizzare la struttura e il piano”
ha detto Marshall a Mizzima questo giovedì.
La Birmania
e l’OIL nel 2007 raggiunsero l'accordo di dar vita ad un meccanismo di denuncia sull’uso
dei bambini soldato.
Marshall ha
detto che negli ultimi due anni l’OIL ha ricevuto circa 60 denunce da parenti
delle vittime. Tra queste vittime solo alcuni hanno potuto ricongiungersi alle famiglie.
“La realtà
è che c’è stato qualche progresso ma che questo progresso è stato troppo
piccolo. Ci sono ancora molte cose da fare” ha aggiunto Marshall.
Mentre il
numero dei bambini soldato sembra difficile da misurare con accuratezza, alcune
ONG nel 2002 stimavano la presenza di circa 60.000 bambini arruolati nell’esercito
e di circa 7.000 tra i gruppi armati.
Aung Myo Min, direttore del
Human Rights
Education Institute of Burma (HREIB) che ha sede in Thailandia, giovedì ha
detto a Mizzima che non c’è stata una diminuzione significativa nell’uso dei
bambini soldati da parte di esercito e ribelli.
Aung Myo
Min ha anche chiesto al Consiglio di Sicurezza dell’ONU di iniziare un
programma mirato con tempi definiti per porre fine all’uso dei bambini soldati
nel Paese.
(
Puoi leggere l'articolo in orginale su Mizzima)
(9 Agosto 2009)