04/06/2009
Il Fund Crunch dell'economia globale minaccia la produzione di riso in Birmania - WFP
Ecco
un articolo tratto da Mizzima in tema di food insecurity e produzione
di riso in Birmania. L’articolo,
basato sulla posizione del WFP di Rangoon, sottolinea con forza il ruolo di una
calamità naturale – il Ciclone Nargis – e di un fattore esterno – la recessione
globale – nella crisi alimentare che si sta abbattendo sul delta
dell’Irrawaddy.
Se
c’è
del vero in questo, è però anche vero che una crisi alimentare è spesso
una crisi politica. Le carestie non arrivano solo perché non c’è
abbastanza cibo, ma perché le persone non hanno accesso al cibo che c’è
(o a
tutto ciò che serve per produrlo, conservarlo o comprarlo).
Già Amartya
Sen ci aveva detto che l’accesso al cibo è in primo luogo una questione
sociale e politica (1981). Una questione che attiene alla distribuzione dei diritti
e che ha la capacità di portare alla luce del sole i rapporti di potere nel
Paese colpito dalla crisi.
Non
solo, in alcuni casi, le crisi alimentari sono state addirittura prodotti
intenzionali, risposte (o non-risposte) politiche a fenomeni esterni, come la
volatilità dei prezzi internazionali o una calamità naturale.
Anche
se
questi aspetti rischiano di sfuggire all’approccio tecnicista delle
Nazioni
Unite, si deve pensare politicamente al diritto al cibo, ricordandosi
il più ampio contesto del Paese, individuando responsabili e,
soprattutto, i potenziali beneficiari della situazione.
Come è stato
affermato,
paradossalmente le crisi alimentari possono essere un vero e proprio
“successo
politico” per qualcuno (Edkins, 2002). In fondo è
già successo in Bangladesh, in Sudan, in Etiopia e in altre parti del mondo.
Segue la traduzione dell'articolo "Fund Crunch threatens rice production in Burma: WFP".
New Delhi (MIZZIMA) – Secondo il World Food Program, le fattorie delle aree
colpite in Birmania dal Ciclone Nargis Birmania hanno urgente bisogno di assistenza al
credito per comprare i fattori produttivi necessari per affrontare la stagione della
semina.
Chris
Kaye, Country Director del WFP
a Rangoon, ha riferito a Mizzima mercoledì: “La priorità oggi è di
assicurarsi che le piccole fattorie abbiano i soldi necessari e
il credito per comprare i fattori produttivi e gli input per la
stagione della semina”
Mentre
il WFP è capace di continuare a lavorare senza grandi problemi nella
sua attività di distribuzione, “acqua e cibo rimangono aspetti critici
per chi è riuscito a sopravvivere al
ciclone, in molte aree del delta dell’Irrawaddy” ha continuato Kaye.
Il funzionario ha anche affermato che la priorità
oggi è aiutare le fattorie, che erano state inondate e distrutte dal ciclone, a
piantare i cereali nella stagione della semina.
Il delta dell’Irrawaddy, conosciuto
anche come “coppa di riso della Birmania”, è stato devastato dal Ciclone
Nargis, lasciando 130.000 morti o dispersi e cambiando in modo irrimediabile la
vita di più di 2.4 milioni di persone.
Sean Turnell, Professore di Economia
presso la Macquarie University in Australia ha detto in una precedente
intervista a Mizzima che l’economia rurale in Birmania è sull’orlo del
collasso a causa della mancanza di soldi e di un sistema di micro-credito.
In precedenza, lo stesso professore aveva anche affermato che
la maggior parte degli agricoltori dipendevano da creditori per prestiti e soldi, ma
con l’impatto del ciclone, gli agricoltori non possono più fare affidamento sui creditori,
perché anche questi ultimi hanno dovuto subire gli effetti del Ciclone.
Il
Professore aveva anche affermato
che gli agricoltori stanno affrontando difficoltà estreme dal momento
che non hanno potuto racimolare abbastanza soldi dalla vendita dei loro
prodotti l’anno
scorso, a causa dei prezzi decrescenti causati dalla recessione
economica
globale
Il Professore ha richiesto che il
regime birmano inietti urgentemente denaro nell’economia rurale per aiutare le
fattorie.
Nel frattempo, gli agricoltori del
delta dell’Irrawaddy si lamentano della mancanza di fondi per accedere a
prestiti e si dichiarano disperatamente in bisogno di assistenza.
“Stiamo affrontando gravi difficoltà
nell’iniziare il nostro lavoro a causa dei soldi. E’ molto difficile avere
prestiti”, ha detto un fattore che ha potuto coltivare solo metà acro nell’ultima
stagione.
“Non ho avuto nessun sostegno
finanziario o materiale per la produzione, fatta eccezione per dei teloni
impermeabili” ha riferito.
Come lui, ha continuato, molti degli
agricoltori non hanno ancora la possibilità di coltivare le proprie terre perché
non hanno abbastanza soldi per acquistare i prodotti necessari per iniziare. Ed
alcuni hanno già interrotto ogni attività.
La FAO ha detto in precedenza a
Mizzima che la mancanza di fondi sta diventando un grosso problema anche per
continuare il lavoro di ricostruzione.
Shin Imao, il rappresentante FAO in Birmania ha riferito a Mizzima che la produzione di riso è drasticamente crollata e che il
ritorno alla normalità e raggiungere una situazione di food
security rappresenta ancora una grossa sfida.
“La produzione è bassa, perciò abbiamo
bisogno di risposte più veloci per assistere gli agricoltori” ha detto Imao.
La produzione del riso nel delta è
precipitata dopo il Ciclone Nargis “con una produzione del 45% in meno rispetto
agli anni precedenti”, ha concluso Imao.
(Puoi leggere l'articolo in originale su http://www.mizzima.com/nargis-impact/one-year-after-nargis/2245-fund-crunch-threatens-rice-production-in-burma-wfp.html)
4 giugno 2009