09/09/2008
I RAPPRESENTANTI DEMOCRATICAMENTE ELETTI RECLAMANO IL SEGGIO DELLA BIRMANIA ALL’ASSEMBLEA GENERALE DELLE NAZIONI UNITE

I rappresentanti democraticamente eletti reclamano

il seggio della birmania all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite contestando le credenziali del governo militare

9 settembre 2008

Oggi martedì 9 settembre i rappresentanti democraticamente eletti del popolo birmano hanno presentato una contestazione delle credenziali in qualità di pretendenti al seggio della Birmania alle Nazioni Unite attualmente detenuto dal regime militare illegittimo. La delegazione di leader democratici si compone degli unici rappresentanti legali e legittimi del popolo birmano. Facciamo appello a tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite affinché sostengano questo tentativo di dare voce al popolo birmano nella comunità internazionale.

Mentre il leader democraticamente eletto del popolo birmano, il premio Nobel Aung San Suu Kyi, permane agli arresti domiciliari come prigioniero politico, il regime militare illegittimo intende continuare a rappresentare illegittimamente e illegalmente lo Stato della Birmania presso l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Il popolo birmano ha votato con una maggioranza schiacciante a favore della Lega Nazionale per la Democrazia nelle uniche elezioni libere e regolari della storia recente, di cui il regime militare si è però rifiutato di onorare il risultato. Reagendo alla sconfitta, il regime ha arrestato, torturato e assassinato il massimo numero possibile di rappresentanti del popolo. Dopo le elezioni il regime ha esercitato uno stretto controllo sul paese ricorrendo a tattiche di una brutalità inaudita. Il regime si è rifiutato di dare ascolto a qualunque richiesta di riforma della comunità internazionale.

Oggi i rappresentanti democraticamente eletti del popolo birmano hanno compiuto il primo passo per ottenere la riparazione alle malefatte del regime reclamando ciò che appartiene loro legalmente e di diritto: il seggio della Birmania all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

La contestazione delle credenziali in qualità di pretendenti al seggio della Birmania costituisce solamente la prima fase di una nuova iniziativa che farà ricorso a tutti i meccanismi politici e legali internazionali disponibili per contestare la legittimità del regime e far luce sugli innumerevoli abusi commessi contro il popolo birmano. Facciamo appello agli Stati affinché sostengano queste nuove iniziative utilizzando tutti i mezzi a loro disposizione per esercitare pressione sul regime e sui suoi membri. Rivendichiamo la democrazia per la Birmania: chiediamo al mondo di schierarsi dalla nostra parte.                                      Contact: Ko Ko Lay: 415 203 0541

I rappresentanti democraticamente eletti reclamano

il seggio della birmania all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite contestando le credenziali del governo militare

9 settembre 2008

Oggi martedì 9 settembre i rappresentanti democraticamente eletti del popolo birmano hanno presentato una contestazione delle credenziali in qualità di pretendenti al seggio della Birmania alle Nazioni Unite attualmente detenuto dal regime militare illegittimo. La delegazione di leader democratici si compone degli unici rappresentanti legali e legittimi del popolo birmano. Facciamo appello a tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite affinché sostengano questo tentativo di dare voce al popolo birmano nella comunità internazionale.

Mentre il leader democraticamente eletto del popolo birmano, il premio Nobel Aung San Suu Kyi, permane agli arresti domiciliari come prigioniero politico, il regime militare illegittimo intende continuare a rappresentare illegittimamente e illegalmente lo Stato della Birmania presso l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Il popolo birmano ha votato con una maggioranza schiacciante a favore della Lega Nazionale per la Democrazia nelle uniche elezioni libere e regolari della storia recente, di cui il regime militare si è però rifiutato di onorare il risultato. Reagendo alla sconfitta, il regime ha arrestato, torturato e assassinato il massimo numero possibile di rappresentanti del popolo. Dopo le elezioni il regime ha esercitato uno stretto controllo sul paese ricorrendo a tattiche di una brutalità inaudita. Il regime si è rifiutato di dare ascolto a qualunque richiesta di riforma della comunità internazionale.

Oggi i rappresentanti democraticamente eletti del popolo birmano hanno compiuto il primo passo per ottenere la riparazione alle malefatte del regime reclamando ciò che appartiene loro legalmente e di diritto: il seggio della Birmania all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

La contestazione delle credenziali in qualità di pretendenti al seggio della Birmania costituisce solamente la prima fase di una nuova iniziativa che farà ricorso a tutti i meccanismi politici e legali internazionali disponibili per contestare la legittimità del regime e far luce sugli innumerevoli abusi commessi contro il popolo birmano. Facciamo appello agli Stati affinché sostengano queste nuove iniziative utilizzando tutti i mezzi a loro disposizione per esercitare pressione sul regime e sui suoi membri. Rivendichiamo la democrazia per la Birmania: chiediamo al mondo di schierarsi dalla nostra parte.                                      Contact: Ko Ko Lay: 415 203 0541