Come spesso accade grandi marchi internazionali si
affidano ad aziende rapaci che violano i diritti umani fondamentali. Le
multinazionali devono far rispettare le norme internazionali e le leggi e,
in caso di profonde violazioni devono interrrompere i contratti di
subfornitura e cambiare fornitori.
La Century Tex, azienda cinese
che lavora per H&M, la catena di fashion a basso costo per giovani,
infatti è stata denunciata ripetutamente per aver violato i diritti
fondamentali dei propri lavoratori in Birmania.
La Hundred Tex,
azienda cinese che produce per H&M nella zona industriale di Hlaing
Tar Yar non ha pagato per ben 15 mesi, dal dicembre 2015 il salario
minimo ne gli straordinari a molti lavoratori, nonostante le richieste
del funzionario del ministero del lavoro che aveva ordinato alla
fabbrica di pagare gli arretrati.
Non solo, la fabbrica si era
rifiutata di pagare gli straordinari previsti per legge, dal settembre
2015, data in cui è stato fissato il salario minimo, concedendo il
pagamento degli arretrati per soli sei mesi.
Il totale restituito complessivamente ai lavoratori ammontava a circa 40.000/47.000 €.
Inoltre i giovani lavoratori e le lavoratrici non venivano retribuite
secondo la loro professionalità, così come previsto nel settore
dell'abbigliamento dove il salario è legato alle competenze.
Il
sindacato CTUM aveva aiutato i lavoratori a costituire il sindacato
della Hundred Tex e a formare i rappresentanti dei lavoratori sulla
contrattazione con il management dell’azienda. Secondo la legge per la
risoluzione delle controversie di lavoro, ogni azienda dovrebbe
formare un comitato di coordinamento paritetico (WCC) composto da almeno
due rappresentanti dei lavoratori e due rappresentanti dei datori di
lavoro. Il sindacato ha inviato le due candidature per il WCC, tuttavia
la direzione aziendale si è rifiutata di formare il WCC, non ha
riconosciuto il sindacato e si è rifiutata di parlare con i suoi
rappresentanti aziendali.
La violazione dell'accordo siglato
Nel contratto firmato il 15 dicembre, si sono concordati 11 punti.
L’azienda ne ha violati 4 e i lavoratori cercato di ottenere un
incontro negoziale. Visto il rifiuto della direzione, i lavoratori e le
lavoratrici hanno chiesto aiuto alla CTUM che ha contattato H & M
perchè contribuisse a risolvere la controversia alla Century Tex.
I appresentanti della CTUM e di H & M sono andati in fabbrica il
26 gennaio cercando di convincere la direzione a formare il WCC,
secondo quanto previsto dalla legge e hanno parlato con i rappresentanti
del sindacato. Ma la direzione si è rifiutata di fare altrettanto. Dopo
una giornata di riunione, la Century Tex ha accettato di parlare con i
rappresentanti sindacali. Tuttavia la riunione non ha prodotto nessun
miglioramento. E nessuna proposta sindacale è stata presa in
considerazione.
Licenziamento arbitrario del Presidente del sindacato.
Poi, il 30 Gennaio, il presidente del sindacato della Century Tex, dopo
essere rientrato al lavoro a seguito di una malattia è stato licenziato
nonostante avesse tutti i documenti che dimostravano la sua malattia,
la lettera di congedo autorizzato dal Dipartimento di sicurezza sociale,
la lettera dei medici della clinica e il libretto sanitario. In base a
questi documenti sia il suo supervisore locale e che un supervisore
cinese lo avevano autorizzato a mettersi in malattia.
La CTUM
aveva cercato di convincere la direzione perché reintegrasse il
sindacalista. Anche il supervisore del sindacalista aveva ammesso che
presidente del sindacato era stato autorizzato a prendere la malattia
dal supervisore cinese.
Poi il 31 gennaio è iniziato lo sciopero e
la CTUM e H & M hanno cercato di risolvere il caso della Century
Tex e le 19 richieste avanzate da parte dei lavoratori,con lo sciopero.
Tutte le richieste sono in linea con le leggi nazionali e il codice di
condotta H&M. Le richieste comprendevano il reintegro dei
rappresentanti dei lavoratori licenziati, per migliori condizioni di
lavoro, la soluzione dei problema di salute).
H & M e CTUM
avevano promosso tre negoziati di tempo, insieme con i proprietari
delle aziende e dei lavoratori. Il proprietario di una fabbrica non era
disposto a creare buone relazioni industriale con tutte le parti. Lui
non ha ascoltato i rappresentanti di H & M, ne si preoccupa delle
leggi del paese.
Così i lavoratori frustrati hanno causato degli incidenti di fronte alla fabbrica.
Il 24, l' arbitrato ha deciso la riassunzione dei licenziati tra cui
il presidente del sindacato. L’imprenditore cinese invece, aveva
abbandonato la riunione dichiarando falsamente, che i lavoratori avevano
sequestrato i rappresentanti cinesi in fabbrica e avevano appiccato il
fuoco. Ma queste illazioni non sono state confermate dalla polizia, che
invece ha chiesto ai rappresentanti della CTUM di contribuire a
tranquillizzare gli animi e a portar fuori i rappresentanti cinesi dalla
fabbrica, che invece non erano stati per nulla sequestrati. Ora il
lavoro è ripreso e la trattativa continua.
Serve una azione forte
che convinca H&M a cambiare fornitore scegliendo tra coloro che si
impegnano a rispettare i diritti del lavoro.