VIOLENZA SESSUALE SISTEMATICA NELLE ZONE ETNICHE IN BIRMANIA: UN NUOVO RAPPORTO
il rapporto documenta 100 casi di stupro da parte di militari nelle aree etniche e indica le azioni politiche per arrestare tali violenze
Il nuovo rapporto pubblicato da Women’s League of Burma (WLB) che raccoglie 13 organizzazioni di donne di diverse zone etniche, chiede la fine di un sistema prevalente di impunità “che non solo permette ai responsabili di evitare la messa sotto accusa, ma che alimenta anche una cultura di continua e crescente violenza.
“Per dare giustizia alle vittime di stupro e violenza sessuale, dobbiamo intraprendere passi per assicurare la verità, la giustizia e l’accountability” ha dichiarato Tin Tin Nyo, Segretaria Generale della Women’s League of Burma. “ Non ci potrà essere una vera riforma senza la interruzione di tutte le forme di violenza, senza un cambiamento del sistema giudiziario, senza l’emendamento della costituzione e la attuazione della legge per tutelare le vite delle donne”.
Il rapporto dichiara che nonostante la transizione ad un governo civile, compresa l’adozione della nuova costituzione del 2010 e le elezioni nel 2011, l’offensiva militare continua nelle aree etniche.
Il rapporto documenta i casi di numerose violenze sessuali nei confronti di 100 donne compresi 1 47 casi di stupri di gruppo con vittime che avevano persino 8 anni di età. “questi crimini non sono eventi casuali, ma parte di un modello sistematico ed ampio di violenza sessuale. Dal 2010 il governo ha intrapreso limitate riforme democratiche e condotto dialoghi di pace con in gruppi etnici ma sino ad ora non ha affrontato questi crimini o chiesto conto ai loro responsabili.”