Democratic Voice of Burma – Circa 30.000 rifugiati hanno varcato il confine entrando in Cina, secondo una stima delle Nazioni Unite, dopo che i combattimenti tra le truppe birmane e i gruppi che avevano siglato il cessate-il-fuoco avevano portato ad uno dei rari avvertimenti da parte del Ministro degli Esteri cinese. Un portavoce dell’UNHCR ha detto oggi che, negli ultimi giorni, tra i 10.000 e i 30.000 civili hanno lasciato lo Stato Shan per rifugiarsi in Cina.
I combattimenti sono scoppiati tra l’esercito e il gruppo Kokang ieri, dopo che da settimane la tensione stava aumentando. Il gruppo Kokang ieri ha attaccato un posto di polizia vicino alla città di Laogai, nei pressi dei confini con la Cina, uccidendo un poliziotto e ferendone due. Al gruppo Kokang si è aggiunta la United Wa State Army, il più vasto gruppo birmano tra quelli che avevano siglato un cessate-il-fuoco, e che era in tregua con il governo da vent’anni. Oggi il Ministro degli Esteri cinese ha emesso un comunicato in cui si chiedeva con urgenza alla Birmania di “occuparsi in modo opportuno dele questioni interne per salvaguardare la stabilità regionale sul confine Cina-Birmania”. “Richiediamo anche alla Birmania di proteggere la sicurezza e i diritti dei cittadini cinesi in Birmania” ha dichiarato il portavoce Jiang Yu nel comunicato. La Cina è un alleato chiave della Giunta, e raramente opera critiche sulle questioni interne del vicino. La massa di rifugiati che si è riversata in Cina tuttavia, insieme alla notizia che l’esercito birmano ha aperto il fuoco oltreconfine uccidendo un militare cinese, ha creato un raro momento di attrito tra i due Paesi. “Siamo stati informati che le autorità locali nella Provincia dello Yunnan hanno già provveduto ai rifugi d’emergenza, al cibo e alle cure mediche per i rifugiati” ha dichiarato il portavoce dell’UNHCR Andrej Mahecic. Fonti locali riferiscono che un certo numero di civili è anche sfollata verso la parte interna dello stesso Stato Shan. (Puoi leggere l'articolo in originale su Democratic Voice of Burma) (28 Agosto 2009)
Maung Maung intervistato dall'ITUC
Articolo di Cecilia Brighi
Articolo di Neyn Chan
Articolo di Marwaan Macan-Markar
Articolo di Bertil Lintner
Uccisioni , stupri e distruzione dei villaggi.
Articolo di Khin Oo Thar
Articolo di KO HTWE
Articolo di Naw Noreen
Articolo di David Pilling
una affollata manifestazione si è tenuta il 4 gennaio scorso a sostegno della democrazia di fronte alla sede dell'NLD
Le autorità birmane dovrebbero sostenere il cambiamento della costituzione e per un controllo civile sui militari
terminato il secondo round negoziale, i prossimi incontri, si spera definitivi si teranno nel mese di giugno
Preoccupazioni per la sopravvivenza dei rifugiati
Folle di buddisti hanno attaccato con sassi contro sedi e abitazioni di operatori internazionali che sono stati fatti evacuare
l'esercito birmano è accusato di ripetute violenze sessuali e stupri usati come pressione
anni di denunce inascoltate per i danni subiti dalla grande miniera di stagno e tungsteno nella zona di Dawei
Hanno chiesto con urgenza al Consiglio di Sicurezza ONU l'embargo delle armi verso la Birmania
8 Ottobre ore 17:00 Link University Roma
'Pulizia etnica' dei musulmani in Myanmar. Intervista a Phil Robertson (HRW) e pareri ONUrighi
alla sua prima uscita pubblica dopo la nomina a Cardinale: Un appello per la pace
Irrisolta la confisca delle terre anche dal nuovo governo semi civile
Ospite d'onore il primo cardinale cardinale birmano S.E. CHARLES MAUNG BO
condannato a 25 anni di carcere nel 2003 e liberato nel 2010 serve al governo birmano per la sua campagna contro i mussulmani Rohingya.
Rapporto del Consiglio ONU per i Diritti Umani
Justice for Myanmar denuncia la decisione e chiede il ritiro del premio
Gli USA mollano ad una ASEAN debole e divisa una impossibile soluzione