04/09/2017
Foto e video falsi infiammano le tensioni nel Rakhine.

Myanmar conflict: Fake photos inflame tension
Conflitto birmano. Foto false infiammano le tensioni
Jonathan Head
South East Asia correspondent
2 settembre 2017�

Un articolo pubblicato dalla BBC http://www.bbc.com/news/world-asia-41123878 mostra come siano state pubblicate sui social media alcune video e foto false, che si diceva ritraessero le violenze accadute nello Stato Rakhine nei confronti dei mussulmani Rohingya. In realtà erano foto di episodi accaduti in altri paesi e in anni precedenti.
Queste ed altre foto false hanno contribuito ad infiammare le tensioni tra mussulmani e buddhisti in Birmania e nei confronti del governo birmano. Purtroppo l’accesso all’area del conflitto è fortemente limitato soprattutto dopo gli ultimi attacchi terroristici da parte dell’Arakan Rohingya Salvation Army, che ha rivendicato gli ttentati a 30 postazioni di polizia e che hanno dato luogo ad ulteriori uccisioni, incendi di villaggi da parte dei militanti mussulmani, spesso sostenuti dalle popolazioni o da parte delle forze di sicurezza.
Il 29 agosto il vice primo ministro turco, Mehmet Simsek, ha twittato quattro foto, ed ha sollecitato la comunità internazionale a fermare la pulizia etnica dei Rohingya. Il messaggio e le foto sono state ritweettate più di 1.600 volte, ma la autenticità delle fotografie è stata messa in discussione. Alcune foto infatti ritraggono le vittime del Ciclone Nargis del 2008, altre ritraggono probabilmente l’affondamento di un battello su un fiume birmano e sono state prese da un sito di oltre un anno fa. La foto di una donna che piange la morte di un uomo risale al 2003 ed è stata scattata ad Aceh Indonesia da un fotografo della Reuters. La terza foto di due bambini in lacrime sul corpo della madre viene dal Ruanda del 2003 e fu scattata da Albert Facelly for Sipa, ed ha vinto il World Press Award.

Mentre la foto di persone immerse in un canale può essere vista in un sito che fa appello a una raccolta fondi a seguito della recente alluvione in Nepal. Una foto che sembra ritrarre militanti Rohingya nell’atto di addestrarsi a sparare in realtà è risultata essere una foto di volontari Bengalesi in lotta per la guerra di indipendenza nel 1971. Per questi motivi quando il team della Commissione Diritti Umani dell’ONU ha iniziato ad indagare le violazioni dei diritti umani in Rakhine, si è rifiutata di utilizzare video o fotografia, al di fuori di quelle ottenute direttamente. Il rapporto ONU cita in modo meticoloso i dettagli e le modalità di raccolta delle informazioni raccolte sulla “devastante crudeltà” perpetrata dalle forze di sicurezza. Sono state commesse atrocità da entrambe le parti , ma la situazione per i Rohingya, ora sotto un robusto attacco delle forze di sicurezza e di civili armati, sembrano essere molto peggiori. Ottenere un quadro accurato di quanto sta succedendo, in ogni caso, richiederà molto tempo, visto anche il limitato accesso all’area da parte di osservatori indipendenti. Ma le campagne di disinformazione, peggioreranno gli atteggiamenti da ambe le parti e probabilmente renderanno il conflitto peggiore.

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