29/06/2009
Miniere di Ferro potrebbero distruggere 7000 abitazioni Shan - Democratic Voice of Burma
Democratic Voice of Burma – Imprese italiane e russe potrebbero essere coinvolte nello sviluppo di imponenti miniere di ferro nello Stato Shan, nella Birmania orientale, per le quali più di 7000 case potrebbero essere confiscate e demolite.  

Nello Stato Shan si trova il secondo più vasto giacimento del Paese, più precisamente sul Monte Pinpet. Il primo cantiere è stato aperto nel 2004. Il progetto comprende la conversione di circa 11.000 acri di terra in un impianto di lavorazione del ferro e in un'industria del cemento. 

La Pa-O Youth Organisation (PYO), in un rapporto rilasciato oggi "Robbing the Future", afferma che più di 25 villaggi, nel quale abitano più di 7000 persone, di etnia Pa-O  potrebbero essere distrutti a causa del Pinpet Mining Project.
“50 persone sono già state costrette a trasferirsi e non sono state adeguatamente compensate” afferma il rapporto "Robbing the Future".

“La confisca di terre vitali per la sopravvivenza delle persone ha lasciato più di 100 famiglie senza la loro fonte primaria di sussistenza”.
           
Un portavoce del PYO ha detto che gli abitanti del posto hanno avuto un ruolo minimo, se non nullo nella progettazione dell’impianto.           

“Il governo non parla con la gente, non ha negoziato con gli abitanti del posto riguardo ai piani per la miniera e non ha veramente discusso in anticipo cosa sarebbe accaduto” ha detto Khun Ko Wein.           

Il rapporto afferma che la Società russa Tyazhpromexport costituisce il principale investitore straniero del sito dell’acciaio a Pinpet, con 150 milioni di dollari immessi fin ora nel progetto.           

La Russia mantiene forti legami con la Birmania nonostante la giunta militare sia sotto crescenti pressioni internazionali a causadel processo ad Aung San Suu Kyi, e nonostante in Birmania siano diffuse le violazioni dei diritti umani.            

La società italiana Danieli, che afferma di essere una dei maggiori fornitori di strumentazioni per l’industria del metallo al mondo, è ugualmente citata nel rapporto.             

La società, che nel 2007 ha confermato di operare in Birmania, non si è resa disponibile per un commento.           
Un’altra preoccupazione espressa dal PYO è il legame tra la miniera di Pinpet e le voci secondo le quali la Birmania stia già estraendo uranio, elemento chiave per la produzione di armi nucleari.          

Secondo quanto riferito dal Rapporto "Robbing the Future", il Ministro dell’Energia birmano ha ufficialmente annunciato la presenza di cinque giacimenti di uranio nel Paese, sebbene non abbia ufficialmente dichiarato che questi giacimenti verranno esplorati.             

I rumours sull’uranio vicino al Monte Pinpet hanno contribuito ad alimentare queste voci, tanto che la gente del posto teme che la miniera sia in realtà una copertura per lo sfruttamento e la raffinazione dell’importante materia prima.    
     
Queste ipotesi hanno inoltre consolidato la tesi secondo la quale la Birmania sta rafforzando i propri legami con la Corea del Nord, che nell’ultimo mese ha condotto con successo dei test nucleari.



(Puoi leggere l'articolo in originale su Democratic Voice of Burma)

(Puoi leggere l'intero rapporto "Robbing the Future" sul sito della Pa-O Youth Organization oppure scaricandolo in allegao qui, a fondo pagina)


(29 Giugno 2009)

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