22/11/2015
Gravissimo incidente in una miniera di giada nello Stato Kachin
91 minatori morti e un altro centinaio dispersi.

Almeno 91persone sono morte in seguito a una frana verificatasi il 21 novembre nel pomeriggio nei pressi di una miniera di giada nel nord della Birmania nello stato di Kachin. Lo riferisce un leader della comunità locale. La maggior parte delle vittime sarebbero persone che rovistavano tra una montagna di scarti e rifiuti, spiega Lamai Gum Ja. Nilar Myint, un funzionario dell'autorità locale di Hpakant, nella zona a nord dello Stato di Kachin, ha riferito che ieri sono stati recuperati 79 corpi e oggi altri 11.

Le operazioni di ricerca, ha aggiunto, continuano. Mancano ancora all’appello 100 persone. Ha dichiarato un membro della protezione civile locale. La frana è cominciata nelle prime ore del mattino nell’area che produce la miglior giada al mondo. Ma le miniere e le zone circostanti sono piene di rischi. I lavoratori, molti dei quali migranti dalle altre parti della Birmania hanno orari di lavoro lunghissimi, guadagnando pochissimo. La miniera vicino alla quale è avvenuto il gravissimo incidente è controllata dall’a società Triple One Jade Mining.

 Molte delle miniere sono legate ai funzionari governativi, ai membri dei gruppi etnici armati, e agli amici della vecchia giunta. La maggior parte dei minatori stavano dormendo nelle baracche quando è iniziata la frana. Già  in aprile un incidente in una miniera controllata dal Segretario Generale dell’USDP Maung Maung Thein, vi era stato un incidente che aveva causato la morte di decine di lavoratori. Torrenti di fango liquido erano caduti sul bordo del cratere nel quale stavano lavorando i minatori.  Nel 2010 è nella stessa zona si era verificato un simile incidente. Una frana aveva ucciso  oltre 50 lavoratori. Le miniere di giada hanno portato con se anche l’uso di droghe da parte dei minatori e un aumento della prostituzione e del gioco d’azzardo.

E’ noto che il settore dell’estrazione della giada< è estremamente opaco e molta della giada che viene estratta nell’area di Hpakant viene esportata clandestinamente in Cina, dove viene venduta a prezzi elevatissimi. Il valore della produzione della giada birmana nel 2014 ha raggiunto i 31 miliardi di dollari.

Come sottolineato dall’ong Global Witness, la zona di Hpakant, assomiglia al vecchio Wild West, “ un posto dove coloro che hanno soldi e fucili godono di una impunità totale  e non hanno alcun rispetto per l’ambiente e la cultura locale.. Una zona che quaranta anni fa era ricca di foreste in cui vivevano le tigri, oggi appare come un paesaggio lunare. Le montagne vengono fatte saltare per trovare la giada lasciando dietro di se crateri pieni d’acqua  che causa allagamenti e inquinamento.



                                                                     



                                    
                                                                              
tradotto da GIUSEPPE DE GREGORIO


 

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