Politica energetica: la Cina punta anche sul Bangladesh – Articolo di William Boot
Pubblichiamo
la recente notizia, apparsa su
The Irrawaddy, dell’interesse della
China National
Petroleum Corporation (CNPC), gigante petrolifero statale cinese che in gran
parte controlla il gas birmano, verso i potenziali giacimenti a largo della
costa del Bangladesh.
L’interesse si starebbe
concretizzando in un accordo con la società statale bengalese
PetroBengala. Ai
margini dell’accordo ci sarebbe anche un prestito cinese di 1 miliardo di
dollari per le casse del povero stato asiatico. La
PetroBengala ha accordi di
esplorazione anche con l’americana
ConocoPhillips e l’irlandese
Tullow Oil.
L’accordo dovrebbe riaprire il
contenzioso tra Birmania e Bangladesh circa la definizione delle rispettive
zone di competenza in mare.
L’importanza della Birmania
nella politica energetica cinese è testimoniata anche dalla costruzione di un
porto nel nord della Birmania, capace di accogliere il petrolio mediorientale,
che arriva via nave, e trasferirlo con un oleodotto nello provincia cinese dello
Yunnan. Allo stesso tempo Pechino,
con l’interesse per il Bangladesh, dimostra di voler diversificare le rotte di
transito dei suoi approvvigionamenti energetici.
La notizia arriva a pochi
giorni da quelle sulla costruzione di
dighe sul fiume Salween da parte della
Cina e del significativo
investimento della coreano Daewoo nel Paese.
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